La maledizione di Flushing Meadows continua. Quello che già si era verificato nel 2015, con una clamorosa eliminazione in semifinale ad opera di un’outsider(l’anno scorso fu Roberta Vinci), quando ormai la strada per la finale sembrava più che spianata, è ricapitato nuovamente in questa edizione e con conseguenze catastrofiche per Serena Williams, che dopo tre anni e 186 settimane si vede soffiare sotto il naso la leadership nel ranking mondiale.

Vittorie per Pliskova e Kerber

E la sorpresa di quest’anno capace di compiere un nuovo miracolo sportivo si chiama Karolina Pliskova, una ragazza 24enne di Louny (in Repubblica Ceca), che dotata di buona tecnica e di un potente servizio ha regolato in due set la pluricampionessa Serena, battuta per 6-2, 7-6 (7-5 il tie-break).

Nell’altra semifinale, questa volta conclusasi secondo pronostico, Angelique Kerber ha battuto nettamente la danese Caroline Wozniacki (anche lei leader della classifica Wta tra il 2011 ed il 2012) con il punteggio di 6-4, 6-3, raggiungendo per la prima volta in carriera la vetta del ranking. Un match con andamento univoco, in cui la tedesca ha quasi sempre imposto il proprio gioco ed è riuscita ad avere la meglio su una Wozniacki apparsa timorosa e sin da subito come rassegnata ad uno scontato sfavorevole epilogo.

Adesso le semifinali maschili

E dopo gli incontri femminili questa sera è la volta degli uomini. Si disputano infatti le due semifinali che vedono di fronte da una parte il numero uno del mondo Novak Djokovic (che però in questo caso è, e rimarrà, ben saldo sulla vetta della classifica Atp) ed il francese Gael Monfils, giunto per la prima volta fino a questo punto del torneo, e dall’altra parte il giapponese Kei Nishikori (giustiziere di Andy Murray nei quarti), che ci riprova dopo aver raggiunto l’ultimo atto di Flushing Meadows già nell’edizione 2014 (battuto poi in tre set dal croato Marin Cilic), opposto allo svizzero Stan Wawrinka, alla terza semifinale dopo quelle del 2013 e dello scorso anno.