Si è finalmente conclusa a lieto fine la brutta disavventura che il 7 novembre scorso era capitata all'ex campione di sci alpino più famoso d'Italia, Alberto Tomba, il quale aveva subito il furto dell'autovettura utilizzata dalla madre. La macchina, una Fiat Panda di proprietà dell'atleta bolognese, gli era stata sottratta a San Lazzaro di Savena (BO), dove lui risiede, ed è stata ritrovata solo grazie al decisivo intervento dei Carabinieri di Bassano del Grappa (VI). I militari hanno individuato il mezzo, durante un'operazione che ha permesso loro di arrestare una pericolosa banda di romeni, specializzata nei furti di automobili, utilizzate in seguito per commettere dei furti nelle aziende.

Avvisato dell'accaduto, Tomba, che per sua stessa ammissione aveva ormai perso la speranza di ritrovare l'autovettura rubata si è presentato nella tarda mattinata di oggi al comando dei Carabinieri della cittadina vicentina, mostrandosi inizialmente alquanto scocciato e senza molta voglia di parlare con i giornalisti che lo attendevano fuori. Un atteggiamento frutto delle ultime polemiche che lo hanno riguardato, con insinuazioni e un chiacchiericcio fastidioso sul fatto che una persona così ricca e nota come lui possedesse una semplice utilitaria invece che una macchina più grande e costosa. Le sue affermazioni: "Tanto che io parli o non parli, qualcuno travia sempre tutto", sono inequivocabili, e dimostrano come anche un personaggio come lui, da sempre al centro dell'attenzione mediatica, si sia stancato di tutta questa considerazione.

Per i suoi ex-colleghi (Tomba, quando gareggiava, faceva parte del gruppo sportivo dei carabinieri) invece solo parole al miele da parte dell'ex sciatore, il quale si è mostrato pienamente soddisfatto per il loro operato. "Viva i carabinieri", queste le gioiose parole pronunciate da Tomba all'uscita dalla caserma. Ma il campione olimpico e mondiale ne ha pure per i rumeni colpevoli dei furti e delle rapine, i quali, secondo lui, "Forse dovrebbero ritornare a casa".