L’Aci finisce di nuovo davanti all’Autorità Garante per il Mercato e la Concorrenza, questa volta accusata dagli enti di promozione sportiva di monopolizzare il settore e, di conseguenza, di violare le principali norme nazionali ed europee. La segnalazione all’Agcm è stata inviata a maggio, mentre nel mese di giugno è stata tenuta la prima audizione, ma la notizia viene fuori solo ora dopo che l’istruttoria ha iniziato a muovere i primi passi in modo più che concreto: il 7 ottobre 2016, l’Agcm ha scritto al Presidente della Repubblica, a quello del Consiglio dei Ministri, a quello della Camera dei Deputati e al Ministro delle Infrastrutture per segnalare l’anomalia rilevata.

A portare l’ente presso il Garante questa volta sono stati Riccardo Romanin (Comitato spontaneo piloti automobilistici), Giancarlo Ponti (Associazione motori Uisp e Acli), Calogero Mangano (Cospiauto Sicilia), Nicola Mottola (Cospiauto Campania), Domenico Testa e Vito Cioffi (Scuderia Testa Corse). E ora la "patata bollente" è in Parlamento, col Garante che chiede di intervenire.

Regolamento penalizzante

Nel corso dell’audizione tenuta presso l’Agcm, Romanin ha spiegato che "i problemi nel settore sono da ricondursi alla crescita degli enti di promozione sportiva, quali soggetti in grado di rappresentare una nuova offerta di eventi connessi all’automobilismo sportivo. In tale contesto Aci sta cercando con tutti i mezzi di ostacolare lo sviluppo di questa nuova offerta, facendo leva in particolare sul proprio regolamento sportivo e sulla sua applicazione, molto penalizzante per gli organizzatori indipendenti".

Così facendo, secondo le associazioni segnalanti, Aci si porrebbe in contrasto con quanto già disposto dall’Agcm del procedimento A396 (concluso a luglio 2009 e promosso dalla Gargano Corse). "Le associazioni - rende noto l’Agcm - rilevano il divieto per chi si tessera alla federazione di tesserarsi anche presso altri soggetti".

A conferma di ciò, è stata allegata una comunicazione inviata dall’Ac Reggio Emilia a tutti i Licenziati, in cui si legge che AciSport "è l’unica federazione che può organizzare gare sul nostro territorio, e in quanto titolare di licenza, la tua partecipazione a competizioni di federazioni o associazioni differenti può portare la direzione per lo sport automobilistico ad emettere sanzioni nei tuoi confronti".

Permessi alle gare?

Un altro comportamento di Aci particolarmente penalizzante nei confronti degli organizzatori indipendenti è quello relativo al rilascio dei nullaosta per l’autorizzazione delle manifestazioni automobilistiche ai sensi dell’articolo 9 del Codice della Strada. "Al riguardo, viene fatto presente che l’organizzazione di un evento sportivo presuppone l’ottenimento dell’autorizzazione da parte dell’ente proprietario della strada - si legge ancora nella nota dell’Agcm -. Questo, prima di rilasciare l’autorizzazione secondo le prescrizioni dell’art. 9 del CdS, deve ottenere i relativi pareri da parte della polizia municipale, dell’ufficio tecnico per la sicurezza e anche da parte delle federazioni sportive.

Aci, tuttavia, nega le autorizzazioni ai soggetti non suoi affiliati, basandosi su una definizione eccessivamente estensiva della definizione di gara “agonistica”. Questo diniego viene inviato proprio a ridosso della data dell’evento, spesso il venerdì pomeriggio, in modo tale da non lasciare possibilità di contestazioni e verifiche".