Avvio di 2017 a dir poco amaro per Giacomo Nizzolo, il ventisettenne brianzolo è infatti costretto ai box da un'infiammazione del ginocchio destro che lo tiene fermo dalla fine del 2016 e che ne sta profondamente pregiudicando l'avvio di stagione.

Il campione italiano avrebbe dovuto dare il la al suo 2017 ciclistico con la Vuelta a San Juan, quindi il posticipo al Dubai Tour, in programma dal 31 gennaio al 4 febbraio, ma ora rischia di saltare anche la partecipazione alla Volta ao Algarve che partirà il 15 febbraio.

Nel post pubblicato sul suo blog Giacomo non nasconde l'amarezza, ma mostra consapevolezza della propria condizione e dell'impossibilità a forzare i tempi, in quanto con sindromi di questo tipo non si farebbe che peggiorare la situazione.

Ecco il post dal blog di Giacomo:

"Come va? Mi chiedono in tanti. Io rispondo quasi sempre nello stesso modo: “Bene, a parte il ginocchio…”

A questo punto speravo di essermela già lasciato alle spalle, invece questa tendinite si sta rivelando più ostinata del previsto. Non sento dolore forte, ma un fastidio più o meno intenso a seconda dei giorni, comunque più che sufficiente a consigliarmi di pensare due volte prima di forzare.

Sono rientrato in anticipo dalla Spagna: dopo tre giorni di allenamento, tecnici e medici mi hanno consigliato di proseguire le terapie. Lo sto facendo, e la sensazione è che, seppur lentamente, le cose vadano migliorando. Martedì avrò una nuova visita: se l’esito sarà positivo, mercoledì risalirò in bici.

Quel che è certo, a questo punto, è che la mia stagione non inizierà a Dubai, e forse nemmeno in Algarve. Ma spero proprio che la prossima ripartenza sia quella giusta, e che finalmente possa iniziare a fare sul serio.

Ironicamente, secondo i programmi proprio oggi avrei dovuto fare il mio debutto stagionale, al Tour de San Juan. Non esserci mi pesa, inutile negarlo, ma ho ormai esperienza sufficiente da capire che trascurare alcuni segnali che il corpo ti dà non è la scelta migliore sul lungo periodo. Devo recuperare, e lo farò nella consapevolezza che nel frattempo i miei compagni della Trek-Segafredo si faranno valere, in Argentina come già fatto in Australia."