Carattere decisamente forte, visione di gioco che pochi possono vantare di avere e assist che molto spesso lasciano sorpresi gli stessi compagni. Ecco chi è Rajon Rondo.

Nove anni passati in maglia Celtics difficilmente si scordano. Forse è così, Rajon Pierre Rondo quei magnifici anni, dall'esordio nel 2006 alla vittoria del 17° anello Celtics nel 2008, non li ha dimenticati. Nemmeno i suoi fans hanno scordato il playmaker uscito dalla University of Kentucky, che oggi, vedendolo giocare con la maglia dei Chicago Bulls, a stento riescono a riconoscerlo.

Grazie all'avventura vissuta a Boston, guadagnandosi a poco a poco il ruolo di titolarissimo, Rondo ha dimostrato di non essere un semplice comprimario, ma di essere un vero leader, capace di prendere le redini della squadra, soprattutto dopo gli addii in rapida successione dei Big Three, Ray Allen, Kevin Garnett e Paul Pierce.

Un buon Rondo solo a tratti

Lasciati i Celtics nel 2014, le alte aspettative createsi attorno a questo playmaker sono state deluse da anni in chiaroscuro: prima, la parentesi da dimenticare con i Dallas Mavericks; poi, la stagione 2015-2016 passata con i Sacramento Kings, in cui Rondo ha saputo ritrovare una continuità di gioco, da troppo tempo assente. Divenuto free agent nell'estate del 2016, ecco la chiamata dei Bulls, in cerca di una point guard dopo l'addio della stella Derrick Rose.

Dopo qualche prestazione altalenante, anche qui Rondo non riesce a trovare il giusto feeling sia con la squadra che con l'ambiente, tanto da essere messo ai margini delle rotazioni di coach Hoiberg e accusando duramente, tramite un tweet, Wade e compagni di tenere un atteggiamento molle in campo.

Pare lecito chiedersi: rivedremo mai il Rondo di inizio carriera?

Quello capace di essere nominato per ben quattro volte consecutive nel quintetto All Star Defensive? Quello capace di smistare 24 assist in una sola gara (vs New York Knicks il 24 ottobre 2010)? Rivedremo il giocatore che ha saputo incantare il pubblico del TD Garden con le sue giocate?