La Milano Sanremo è tutta una questione di attimi che fuggono, ancora più di ogni altra corsa di Ciclismo. Il fascino e il mistero è anche questo: si corre per sette ore ma tutto si decide in un attimo, in una decisione da prendere al volo. È stato così anche ieri per la vittoria di Michal Kwiatkowski. Il polacco della Sky ha colto gli attimi decisivi riuscendo a seguire l’attacco di Peter Sagan sul Poggio e poi approfittando della generosità del campione della Bora per batterlo allo sprint. Ma nelle dichiarazioni del dopo corsa Kwiatkowski ha rivelato un curioso particolare su come è nata la sua azione.

Kwiatkowski: “Viviani mi ha svegliato”

Michal Kwiatkowski ha iscritto per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro di una classica monumento, ma la sua firma non è certo quella di un corridore a sorpresa. Il suo palmares brilla già con un titolo Mondiale e un’Amstel Gold Race, oltre alla doppietta nella Strade Bianche completata un paio di settimane fa. Finora la sua carriera era però vissuta solo su qualche colpo di classe sporadico. Il passaggio alla Sky nella scorsa stagione non gli aveva portato fortuna, ma il polacco ha preparato meglio questo 2017, definendo in maniera più pragmatica gli obiettivi e tagliando via tutte le classiche del pavè. Si è visto subito un Kwiatkowski più competitivo e continuo, che all’innata classe ha unito costanza e solidità.

Alla Milano Sanremo era uno dei corridori attesi all’attacco, eppure quando sul Poggio Peter Sagan è partito per spaccare la corsa lui ha tentennato. Il Team Sky si era schierato per difendere le chance del suo velocista Elia Viviani, e il polacco è rimasto fermo. “Dopo la Cipressa il gruppo era ancora molto folto e pensavo che saremmo arrivati in volata.

Quando ha attaccato Sagan è stato Viviani a darmi la sveglia e a dirmi che voleva che lo seguissi” ha rivelato Kwiatkowski, che grazie al consiglio del compagno di squadra è riuscito così a cogliere quell’attimo che gli stava per sfuggire. La corsa è andata come ormai gli appassionati hanno ben memorizzato: Sagan ha dato sfoggio di forza e generosità, ma Kwiatkowski è riuscito ad approfittarne per batterlo di un niente allo sprint.

“Sagan è stato impressionante sul Poggio, ma io e Alaphilippe avevamo meno pressione perché dietro c’erano i nostri velocisti. Sapevo che andare via da solo era impossibile mentre con Sagan potevamo farcela” ha concluso Kwiatkowski.