Sarà una Pasqua di grande Ciclismo con l’Amstel Gold Race, la classica olandese per eccellenza. Saremo a Valkenburg e dintorni, nel Limburgo olandese, una striscia di territorio che si insinua tra Belgio e Germania in cui il ciclismo è vissuto con un’intensità che ha pochi uguali. L’Amstel Gold Race si ripropone domenica 16 aprile in questa sua edizione numero 52 con una sfida rinnovata. Il percorso è stato modificato in maniera sostanziale, togliendo il Cauberg dal finale. La storica collinetta di Valkenburg, solitamente punto nevralgico della corsa, sarà affrontata ora ad una ventina di chilometri dal traguardo, cambiando radicalmente la visione tattica della corsa.

Un’Amstel più adatta ai velocisti

Se quasi sempre in passato l’Amstel Gold Race si risolveva con una fiammata sul Cauberg, ora le carte sono state completamente rimescolate. Dopo aver scalato un’ultima volta la salita simbolo della corsa, si affronteranno altri due muretti negli ultimi 19 km. Gli ultimi 5 km saranno in discesa e piano, con un rettilineo finale in leggerissima ascesa. La modifica del percorso rende la corsa aperta a molte soluzioni: questo tracciato è senza dubbio più adatto ai corridori veloci rispetto a quelli che sanno fare la differenza sui muri, ma c’è anche molto spazio per un attacco di qualche outsider. Il pronostico è quindi molto difficile e articolato. I nomi da cui partire sono quelli di Philippe Gilbert e Michael Matthews.

Il belga ha già vinto tre volte qui, oltre al Mondiale, ma senza il Cauberg nel finale potrebbe fare più fatica a piazzare la sua classica stoccata. La sua Quickstep è come sempre fortissima, con alternative come Vakoc, Stybar e Daniel Martin che potranno dare la possibilità di gestire la corsa in modo diverso. Matthews è avvantaggiato dall'alleggerimento del percorso in virtù del suo spunto veloce, ma bisognerà vedere se la sua Sunweb potrà reggere il confronto.

Colbrelli e Gasparotto ci provano

Rispetto alle classiche del pavè il pronostico è però molto più aperto, equilibrato e variegato. Ci sarà ancora Van Avermaet: spesso chi corre tutta la campagna del pavè non riesce a dare il meglio all’Amstel, ma il campione olimpico è in un tale stato di forma che non può non essere inserito tra i favoriti.

Attenzione poi a Kwiatkowski e Valverde, anche se per lo spagnolo il nuovo percorso non sembra così favorevole. Corridori con spiccate doti veloci come Gerrans o Coquard potrebbero essere più avvantaggiati da questa nuova Amstel Gold Race. Il tracciato darà molte possibilità anche a quegli outsider che possono attaccare a sorpresa, su un muretto così come in una fase interlocutoria. Pensiamo a Kreuziger, che qui ha già vinto, a Wellens o Fuglsang. Ci saranno molte carte da giocare anche per gli italiani, a partire da Sonny Colbrelli che ha vinto alla grande la Freccia del Brabante. Il bresciano guiderà il Team Bahrain insieme a Enrico Gasparotto, campione uscente. Ci aspettiamo tra i protagonisti anche Fabio Felline, che all’Amstel Gold Race fu protagonista di un assurdo e pericoloso incidente un anno fa, e Diego Ulissi. Per un nome più a sorpresa facciamo quello del francese Arthur Vichot.