C’è ancora la firma di Marcel Kittel sulla Scheldeprijs Vlaanderen. Il campione della Quickstep ha dominato lo sprint finale battendo Elia Viviani e Nacer Bouhanni e conquistando così la classica fiamminga per la quinta volta in carriera. La corsa non è sfuggita al previsto sprint generale, con la Quickstep che ha preso in mano il gruppo per lanciare il suo velocista. Tra i gregari di giornata di Kittel ha lavorato anche Tom Boonen, alla sua ultima corsa in Belgio prima dell’addio definitivo di domenica prossima alla Parigi Roubaix.

Scheldeprijs, sempre Kittel

La Scheldeprijs Vlaanderen è la corsa più facile e prevedibile tra quelle della campagna del pavè. Con la parte finale in circuito cittadino, con solo dei passaggi su un pavè piuttosto comodo, la corsa non è quasi mai sfuggita alla logica dello sprint a ranghi compatti, come dimostra l’albo d’oro in cui spiccano i più grandi delle volate, da Cipollini a Zabel fino ai recenti trionfi di Cavendish e Kittel. La corsa è andata via con una fuga di Zhupa, Ligthart, Steels, Veuchelen e Stassen, che però non ha mai impensierito il gruppo. Ligthart e Zhupa sono stati gli ultimi ad arrendersi ad una ventina di chilometri dal traguardo, poi è stata bagarre tra i treni dei tanti velocisti presenti.

Il gruppo si è però spezzato a 4 km dall’arrivo a causa di una pericolosissima caduta. Un corridore, dopo un contatto, ha attraversato la strada da destra a sinistra in mezzo al plotone trascinando a terra diversi altri atleti. Il finale è stato così ridotto a qualche decina di unità, con la Quickstep di Kittel che ha preso l’iniziativa ma si è trovata con il solo Matteo Trentin a pilotare il tedesco ancor prima dell’ultimo chilometro.

Il corridore italiano ha così intelligentemente atteso l’aiuto della Sky di Viviani per poi lanciare lo sprint a Kittel. Una volta trovato lo spazio il tedesco ha esploso la sua progressione senza dare nessuna possibilità di replica a Viviani, che ha potuto solo accodarsi per la seconda piazza. Terzo posto per Bouhanni, poi Roelandts e Ackermann.

Per Sagan, acciaccato dopo la caduta del Fiandre, è stata una giornata tranquilla: il Campione del Mondo ha lavorato per la squadra, poi nel finale si è fatto da parte.