Non è stato un Giro delle Fiandre fortunato per Peter Sagan. Il Campione del Mondo non è riuscito a difendere il suo titolo in una corsa che è diventata presto troppo complicata per lui e soprattutto per la sua modesta Bora Hansgrohe. Sagan è rimasto indietro al momento topico dell’attacco della Quickstep sul Grammont, ed ha concluso con una caduta sull’Oude Kwaremont mentre cercava di lanciare l’inseguimento a Philippe Gilbert. Una caduta per la quale Sagan si è preso almeno in parte la responsabilità.

Sagan: “E’ stata anche colpa mia”

Il Giro delle Fiandre ha evidenziato una volta di più la pochezza della Bora Hansgrohe, incapace di difendere e valorizzare le possibilità del suo capitano.

Sagan si è trovato indietro in uno dei momenti chiave, l’approccio al Muro di Grammont, dove poi è partita la fuga innescata dalla Quickstep che ha deciso la corsa. “Pensavamo che la Quickstep avrebbe fatto qualcosa lì, ma ci sono state un paio di cadute e non sono riuscito a rimanere nelle prime posizioni” ha spiegato Sagan a fine corsa. L’iridato ha provato ad uscire dal gruppo per tornare davanti: “Dopo il Grammont non ero lontano, la Trek ha tirato per riprendermi. Ho pensato, ok mi raggiungono e poi continuano per riprendere tutti, invece si sono fermati quando hanno ripreso me”. Sagan ha cercato poi di riaprire i giochi per la vittoria prima con un attacco sul Taaienberg dove ha portato via un gruppetto, e poi forzando ancora sull’Oude Kwaremont.

Ma qui è avvenuto l’episodio che ha messo fine alle velleità del Campione del Mondo, una caduta con cui ha fatto finire a terra anche Van Avermaet e Naesen. “In parte è stata anche colpa mia” ha spiegato Sagan “Ero vicino alle transenne ma potevo controllare quello spazio. Poi ho colpito un maglione o qualcos’altro e ho scartato verso le transenne.

Non sono caduto subito, ma ho avuto questo problema, gli altri mi hanno colpito da dietro e non ero più in grado di continuare”. Mentre Van Avermaet e Naesen hanno potuto riprendere subito la corsa, Sagan ha infatti dovuto attendere l’ammiraglia per sostituire la bicicletta, concludendo poi il suo sfortunato Giro delle fiandre ad oltre tre minuti.