È stata una battaglia furiosa quella che i corridori hanno inscenato per i 200 km della tappa numero 15 del Giro d’Italia. La corsa è volata per lunghi tratti ad oltre 50 all’ora, senza che la fuga riuscisse a sganciarsi in maniera decisa. Dopo un finale contrassegnato da una scivolata di Quintana e da una spettacolare caduta di Kangert contro uno spartitraffico, Bob Jungels ha messo tutti d’accordo battendo in una volata ristretta gli altri uomini di classifica. Per Tom Dumoulin una tappa insidiosa superata ancora in maglia rosa.

Giro d’Italia a mille

La tappa da Valdengo a Bergamo prevedeva una fase iniziale e centrale pianeggiante, prima degli ultimi 50 km con le salite del Giro di Lombardia, il Miragolo San Salvatore, il Selvino e lo strappo della Città Alta.

Sembrava una tappa da fuga, ma così devono averlo pensato in troppi in mezzo al gruppo. I tentativi di attacco e di rincorsa di chi era rimasto fuori dalla fuga si sono alla fine annullati lanciando però la corsa a mille all’ora.

Dopo un primo tentativo che ha viaggiato a lungo con una manciata di secondi sul gruppo è stata la volta di un secondo drappello di attaccanti che è riuscito a guadagnare qualcosa in più. A comporlo Barbin, Amezqueta, Dillier, Molard, Shalunov, Gaviria, Van Rensburg, Battaglin, Deignan e Petilli. Il gruppetto si è sfaldato sulla salita verso Miragolo San Salvatore, dove la Sunweb di Dumoulin ha provato a tranquillizzare il plotone con un ritmo più regolare. Rolland e Luis Leon Sanchez ne hanno approfittato per uscire dal gruppo e tornare sulla testa della corsa, ma la calma è durata ben poco perché la Orica ha alzato nuovamente in maniera decisa le cadenze.

Il colpo di Jungels

I colpi di scena non sono mancati nel finale. Prima Nairo Quintana è scivolato nella discesa di Miragolo San Salvatore, riprendendo la corsa senza problemi approfittando anche di un rallentamento del gruppo. Sulla salita di Selvino la Orica ha continuato a tirare a tutta, riducendo sempre di più il gruppo, mentre davanti sono rimasti i soli Sanchez, Rolland, Van Rensburg, Molard e Deignan.

La spettacolare discesa ha visto cadere Formolo, per fortuna senza conseguenze, ma ben più seria è stata la botta presa da Tanel Kangert una volta tornati in pianura.

Il corridore della Astana ha centrato un cartello in mezzo ad uno spartitraffico e dopo un brutto volo è stato costretto al ritiro. Il ritmo della Orica ha fatto evaporare la fuga di Rolland e compagni all’inizio dello strappo di Bergamo Alta, dopo Bob Jungels è partito in progressione. Pozzovivo e Nibali hanno provato a rilanciare, riuscendo a spezzare il gruppo. Ma i big non si sono fatti sorprendere, con il solo Zakarin che ha dovuto faticare un po’ per rientrare. La soluzione è stata così con un’anomala volata tra gli uomini di classifica, in cui Bob Jungels ha fatto valere la sua potenza su Quintana, Pinot e Yates. La classifica è stata mossa nelle posizioni di vertice solo dagli abbuoni e dal ritiro di Kangert.

Dumoulin è ancora saldamente in rosa, ma alla ripresa del Giro d’Italia, martedì, arriveranno le grandi tappe di montagna e si capirà se l’olandese potrà davvero andare fino in fondo.