Vince Valentino Rossi, Petrucci è secondo, Dovizioso va in testa al mondiale: trionfo italiano ad Assen, al termine di una gara che più spettacolare ed emozionante è impossibile. Il Doc è di nuovo primo dopo un anno, è la sua decima vittoria nella Cattedrale della Velocità: tra il primo e l'ultimo successo della sua infinita carriera sono passati 20 anni e 313 giorni, ma con il pesarese il tempo si è fermato in paradiso.

A 38 anni ha dato una dimostrazione stupefacente di tecnica, grinta e coraggio, resistendo al pesarese della Ducati Pramac per la felicità della folla olandese, tutta per lui.

Petrucci si è confermato un campione in straordinaria crescita. E Dovizioso? Ha chiuso quinto, preceduto di un soffio dalle Honda di Marquez e Crutchlow: ma quei punti gli bastano per superare nel ranking Viñales, che è caduto. Adesso in 11 punti ci sono 4 piloti: Dovizioso, Viñales, Valentino e Marquez. E' il campionato più bello ed equilibrato di sempre, ma con una certezza: gli italiani sono protagonisti.

Zarco tenta la fuga

Al via Zarco si è messo davanti, del resto partiva dalla pole: ma le gomme morbide non gli hanno permesso di fare la differenza con Marquez e Valentino, che gli sono rimasti incollati a meno di un paio di decimi. Alle spalle del terzetto, i due ducatisti della Pramac (Petrucci, Redding), poi un ispiratissimo Iannone: partito dalla sesta fila, l'abruzzese ha infilato un avversario dietro l'altro e gli sono venute fuori le zanne, saltando pure un Dovizioso fin troppo prudente.

La furia del pilota della Suzuki si è pero esaurita dopo 7 giri: 6°, in meno di una tornata s'è ritrovato 10°, poi sempre più lontano.

E Valentino va a comandare

Viñales aveva cominciato malissimo, soffocato a metà gruppo e addirittura 12° dopo un paio di curve. Lo spagnolo ha implacabilmente progredito: percorso un terzo della gara ha liquidato una manciata di ducatisti e - 5° a 3 secondi e mezzo dal francese ancora in testa - ha messo nel mirino i primissimi.

Davanti è arrivato il momento di Valentino: il pesarese ha prima superato Marquez e al giro seguente, quando ne mancavano 15 alla fine, s'è divorato Zarco.

Il transalpino esistenzialista, così pacato e malinconico, tra Brel e Brassens, ha però reagito con grinta da borgataro: cercando di rispondere al Doc lo ha drammaticamente toccato, e sembrava la replica della sfida tra Valentino e Marquez in Argentina, nel 2015.

Rimasto in piedi, Johann ha perso qualche posizione.

Viñales a gambe all'aria

Dodici giri non ancora terminati, e Viñales è finito gambe all'aria. Per poco non fa cadere pure Dovizioso, che con un gioco d'equilibrio si è tenuto su e virtualmente s'è preso la testa della classifica. Al 16° giro Petrucci ha passato all'interno un Marquez che sembrava sempre più in difficoltà, mentre Dovizioso - calmo e costante - si è messo a dare la caccia a Zarco, 4° e forse un po' appannato dopo la mancata fuga iniziale.

A 8 giri dal termine, il Dovi ha passato prima l'Esistenzialista e poi il Piccolo Diavolo, chiudendo un arcobaleno tricolore: Rossi, poi Petrucci sempre più vicino al Doc, quindi Dovizioso. Ma sulla pista di Assen ha cominciato a cadere qualche goccia di pioggia.

Le meraviglie dei tre italiani

E' cominciata una sfida mozzafiato, mentre qualcuno (Zarco, Lorenzo) si fermava ai box per cambiare moto: Dovizioso e Petrucci a sorpassarsi infischiandosene dei rischi, Valentino a resistere davanti per millimetri, Marquez sornione e pronto ad approfittare di qualche incertezza dei tre. Petrux si è preso il comando a 4 giri dal termine ma il Doc è tornato davanti con un sorpasso folle, con Dovi e Marquez - che nel frattempo hanno perso terreno dalla coppia - a battagliare tra loro e Crutchlow che prima tornava sotto, e a un giro dal termine finiva addirittura terzo.

Un finale mozzafiato

Il finale è stato coerente con tutta questa incredibile gara: Marquez è tornato terzo e sul traguardo, chiudendo mezzo metro davanti a Crutchlow, Dovizioso subito dopo.

Valentino, dopo più di un anno, è tornato a vincere: è il suo successo numero 115. Ma ha vinto anche Petrucci, straordinario per 26 giri e fantastico secondo. Una grande giornata italiana. E tra una settimana, appuntamento in Germania.