Da Vincenzo Nibali a Fabio Aru, il Ciclismo italiano ha ritrovato un campione in maglia gialla tre anni dopo. Aru ha detronizzato Chris Froome nella tappa di Peyragudes e ieri ha difeso la sua maglia pur essendo rimasto subito senza squadra. Una situazione veramente difficile quella che si è trovato a gestire il campione sardo, come ha sottolineato anche chi conosce bene la sensazione di comandare il Tour de France. Proprio Nibali ha parlato di questo Tour che sta vivendo da spettatore, analizzando le possibilità e la corsa dell’ex compagno di squadra.

Nibali: ‘Aru è nella forma della vita’

Vincenzo Nibali è in fase di preparazione, in vista del rientro che avverrà a fine mese al Giro di Polonia. Il campione siciliano si sta gustando il Tour de France da fuori e non si è mostrato molto sorpreso di vedere Fabio Aru lottare per la maglia gialla finale. “Ho visto il suo potenziale fin dal 2013 quando ha fatto il suo debutto al Giro d’Italia e mi ha aiutato a vincere” ha raccontato Nibali a Cyclingnews. “C’è ancora molto da fare, ma per Fabio era importante approfittare dell’occasione e prendere la maglia gialla quando poteva. Su salite ripide come quella i suoi attacchi fanno male ed ora è nella miglior condizione della sa vita” ha continuato Nibali, che ha aggiunto di vedere un Aru padrone della situazione e in perfetto controllo della corsa.

La squadra il punto debole

Un campione come Nibali che ha vinto tutti e tre i grandi giri sa bene quanto sia importante poter disporre di una formazione all’altezza della situazione quando ci si trova a vestire la maglia di leader. La Astana di Aru si è sciolta ieri nella tappa di Foix, complici i ritiri per cadute di Dario Cataldo e Jakob Fuglsang, i due corridori che avrebbero potuto aiutare Aru nelle fasi più calde della corsa.

“La perdita di Cataldo e Fuglsang è un problema, la squadra è vitale al Tour de France” ha analizzato Nibali. “E’ la corsa in cui è più importante il lavoro di squadra. Se non hai una formazione forte anche i corridori che sono a quattro minuti in classifica possono diventare pericolosi perché non puoi inseguire tutti” ha continuato Nibali, che ora si aspetta un Aru guardingo in attesa dell’occasione giusta per sferrare un attacco che dovrà comunque esserci per portare la maglia gialla a Parigi. “Ora non sta assumendo rischi, ma deve guadagnare su Froome prima della cronometro, quindi più avanti deve attaccare di nuovo e di nuovo” ha concluso Nibali.