È il solito Peter Sagan anche al Tour de France, dentro e fuori la corsa. Appena trovata una tappa ideale per lui, il Campione del Mondo ha conquistato il successo con un numero dei suoi, andando a vincere sul traguardo di Longwy nonostante qualche errore nel finale. Nel dopo corsa il campione della Bora si è mostrato scanzonato e divertente come sempre, con il suo modo leggero di interpretare il Ciclismo e la vita, aggiungendo ancora un po’ di spettacolo a quello già regalato sulla strada.

Sagan, zero pressione

La maglia iridata ha spesso portato sfortuna a chi l’ha indossata in passato.

O forse ha solo pesato troppo, tra aspettative e responsabilità. Non così è per Peter Sagan. Il campione slovacco ha continuato a vincere anche con quella maglia così ingombrante e appariscente, anzi, ha dato ancora un passo in avanti ulteriore alla propria carriera. Nella tappa di ieri del Tour de France, la numero tre con arrivo sulla breve salita di Longwy, Sagan era per tutti il chiaro favorito e non ha mancato le aspettative.

Ha fatto lavorare la squadra, ha atteso più del grande rivale Van Avermaet per portarsi nelle primissime posizioni e poi ha risposto all’attacco di Richie Porte per chiudere il piccolo gap creato dall’australiano. Sagan è sembrato poter vincere senza problemi, ma al momento di lanciare lo sprint è stato rallentato dall’uscita della scarpa dal pedale.

Il campione slovacco ha dovuto rilanciarsi ma è riuscito ugualmente ad avere la meglio su Matthews e Daniel Martin. Una vittoria sontuosa e spettacolare, in barba a quella maglia che sulle sue spalle sembra non avere nessun peso, al pari del ruolo di favorito numero uno. “Cos’è la pressione? Non so di cosa si tratta” ha dichiarato poi il Campione del Mondo.

‘Qualche errore’

Sagan ha poi riavvolto il nastro di questo finale così particolare e difficile da interpretare. “Era una salita piuttosto difficile alla fine” ha spiegato l’iridato al sito ufficiale del Tour de France.

“Si è creato un gap a 800 metri dall’arrivo ed ho accelerato per chiudere ma era troppo presto. Quando ho iniziato la volata mi è uscito il piede dal pedale, è stato un altro errore, ma ho vinto. Michael Matthews stava per battermi ma sono contento di essere finito davanti” ha concluso il campione della Bora che non ha mancato di ringraziare i compagni per il lavoro svolto prima dell’inizio della salita finale: "Non era facile con il vento e lo stress che c'era in gruppo".