È stata una tappa drammatica la numero nove del Tour de France, che già alla vigilia si immaginava come una delle più impegnative dell’intera corsa. Una terribile caduta, scendendo dal Mont du Chat, ha costretto al ritiro Richie Porte, uno dei grandi favoriti alla vittoria finale. Ha chiuso il suo Tour per una caduta anche Geraint Thomas, mentre Alberto Contador è stato respinto seccamente perdendo più di quattro minuti ed anche Nairo Quintana non ha tenuto il passo dei migliori. La tappa è andata a Rigoberto Uran, che ha battuto in uno sprint ristretto Barguil, Froome, Bardet, Aru e Fuglsang.

Tour de France, la Sky perde Thomas

Il primo vero tappone di montagna del Tour de France, sul massiccio del Giura, ha sfogliato pesantemente la rosa dei pretendenti alla maglia gialla finale. La corsa è stata combattuta e vibrante, con risvolti drammatici, su un percorso difficile e tecnico. La Ag2R è stata la grande protagonista delle fasi iniziali e centrali. I compagni di Bardet si sono inseriti in massa in una folta fuga partita nei primi chilometri. Il resto della squadra ha forzato poi il ritmo in testa al gruppo dei migliori nella discesa dal col de la Biche. Il gruppo si è spezzato, con Froome che ha dovuto inseguire, ma che ha ripreso la sua posizione grazie ad un immenso lavoro di Kwiatkowski.

In questi frangenti però la Sky ha perso Geraint Thomas, prima maglia gialla ed ancora secondo in classifica prima del tappone. Il gallese è caduto in discesa ed è stato costretto al ritiro. Un’altra caduta ha costretto all’abbandono anche Robert Gesink, giunto secondo nella tappa di ieri.

Il Mont du Chat respinge Contador

La AG2R ha continuato a guidare le operazioni sul col du Grand Colombier, dove la fuga partita nella prima fase si è disintegrata con Barguil e Benoot che sono rimasti davanti.

La discesa e il lungo falsopiano verso la salita decisiva del Mont du Chat hanno però permesso numerosi rientri, formando un gruppetto di una decina di uomini, tra cui Matthews che è andato a conquistare i punti per la maglia verde al traguardo volante. In gruppo Kwiatkowski ha portato tutti a spasso per decine di chilometri, poi il Mont du Chat, la salita più dura di questo Tour de France, ha presentato i suoi verdetti.

Davanti Barguil è ancora rimasto tutto solo, mentre la Sky ha portato in testa al gruppo i suoi scalatori, Nieve, Henao e Landa. La corsa ha rischiato di incendiarsi quando Froome ha dovuto rallentare per un problema meccanico e Aru ha dato l’assalto con un primo affondo, ma tutto si è subito calmato all’insegna del fairplay. Contador è andato in chiara difficoltà a metà salita, quando anche Aru ha riaperto la bagarre e Richie Porte ha risposto al campione sardo. Ma sono state le frullate di Chris Froome a mettere tutti all’angolo. Quintana ha dovuto cedere ed anche Aru ha passato un momento difficile, riuscendo però a rimanere aggrappato. In vetta così Barguil ha scollinato con una manciata di secondi sul gruppetto con Froome, Aru, Fuglsang, Bardet, Porte, Daniel Martin e un sorprendente Uran.

Tour finito per Porte

La discesa, ripida e tecnica, ha regalato altri colpi di scena. Richie Porte ha sbagliato una curva finendo per tagliarla sull’erba dal lato interno. L’australiano è stato catapultato sulla strada al sopraggiungere di Daniel Martin, caduto anche lui, ed ha finito il suo Tour de France in ambulanza. Martin è invece riuscito a ripartire, raggiunto da Quintana. Bardet ha approfittato delle sue doti di discesista per attaccare, raggiungendo Barguil per poi staccarlo al termine della picchiata. Ma gli ultimi 10 km in piano si sono rivelati troppo lunghi per il francese, che è stato raggiunto da Froome e gli altri.

Uran ha preso lo sprint in testa, con Barguil che ha trovato energie insospettabili ma non è riuscito a completare la rimonta per una manciata di centimetri.

Rigoberto Uran ha così conquistato il suo primo successo al Tour de France, lanciandosi anche in maniera inattesa tra i pretendenti al podio finale. Quintana con Martin è arrivato ad oltre un minuto, Contador a più di quattro, una sentenza ribaltabile solo con un’impresa memorabile. In classifica ora Chris Froome guida con 18’’ su Aru e 51’’ su Bardet, con Uran a 55’’.