Il Tour de France 2017 ha regalato a Chris Froome la quarta maglia gialla della carriera, ad appena un passo dal record di Merckx, Anquetil, Hinault e Indurain. Non è stato certo un Tour scintillante per il campione britannico, che ha fatto leva soprattutto sulla forza straordinaria della squadra e sulla sua superiorità a cronometro per conquistare la corsa. Una settimana dopo la conclusione di Parigi, Froome si è raccontato al Sunday Times, l’edizione domenicale del giornale britannico The Times. Il capitano della Sky ha rivelato tutte le difficoltà e i problemi avuti durante la corsa, a causa di alcuni errori commessi.

Froome, un momento di vuoto sui Pirenei

La quarta maglia gialla di Chris Froome sulle strade del Tour de France è stata all’insegna del grande lavoro del Team Sky che ha protetto il suo capitano e costretto gli avversari sulla difensiva. Grazie allo strapotere della squadra, Froome è riuscito a superare il momento più critico del suo Tour, il primo tappone pirenaico che scalava il Peyresourde per arrivare a Peyragudes. Con i compagni di squadra a gestire la corsa con il ritmo più adatto e con gli avversari ad attendere, Froome è riuscito a far passare inosservata una giornataccia che poteva compromettere tutta la corsa. Solo nelle ultime centinaia di metri Fabio Aru si è deciso a scattare, portando allo scoperto le difficoltà del capitano della Sky e strappandogli così la maglia gialla.

“Ho cercato di nasconderlo, facevo credere di stare bene, ma ho avuto dei grandi problemi” ha raccontato Froome nell’intervista concessa al Sunday Times di domenica scorsa. “Mi sono sentito vuoto, debole di gambe, ogni pedalata era un dolore” ha continuato il campione della Sky ricordando la tappa di Peyragudes.

Colpa dell’alimentazione

Chris Froome ha subito capito i motivi di quella giornata no, in cui ha rischiato di perdere il Tour de France. “Non avevo nessun dubbio, non ho commesso degli errori quel giorno, ma nelle due tappe pianeggianti dei giorni precedenti” ha spiegato il campione britannico. “In quelle tappe avevo mangiato meno del dovuto, e poi l’ho pagato in montagna.

In ogni Tour si impara qualcosa. Dalla giornata di Peyragudes a Parigi non ho mai smesso di mangiare” ha continuato Froome, che ha ricordato poi lo stupore del suo compagno Mikel Nieve in quella tappa tanto difficile. “Quando gli ho detto di andare più piano è rimasto come scioccato, ma una volta che si resta senza benzina non c’è nulla che si possa fare” ha concluso Froome.