L'eleganza prima di tutto. Questo è ciò che hanno pensato i responsabili del team belga Vlaanderen-Baloise che per bocca del proprio direttore sportivo hanno diramato un monito verso tutti gli atleti del team.

Il Direttore Sportivo Walter Planckaer è stato chiaro

Gli sportivi appassionati di Ciclismo e soprattutto i ciclisti si troveranno di fronte a una regola certamente inedita e nuova nel panorama ciclistico internazionale. Per voce del proprio direttore sportivo Walter Planckaer la Vlaanderen-Baloise, il team ha dato un segnale forte ai propri tesserati, se si vuole continuare a correre con loro bisogna presentarsi in ordine alla gara e agli allenamenti.

Il responsabile sportivo del team è stato infatti perentorio, intervistato dal quotidiano online Het Nieuwsblad ha dichiarato: "Ho preso questa misura per difendere l’eleganza del ciclismo. Non è un team di motociclisti e non facciamo nemmeno motocross o rugby”. Da come si evince da quanto riportato non c'è molto spazio di mediazione. Il caso è stato sollevato da un giovane 21enne, Emiel Planckaert, ora in forze alla Lotto -Soudal Under23, che dalla prossima stagione vestirà la casacca della Vlaanderen-Baloise. I giornalisti belgi hanno allora interpellato il DS che ha risposto come riportato.

Un piccolo caso spinoso da gestire, forse il team belga non è abituato ad avere rilevanza mediatica e l'irruenza del Direttore Sportivo Planckaer è stata impulsiva.

Infatti poco dopo si è subito corretto dichiarando che consentirà ai ciclisti di portare un principio di barba. Non tollererà barbe incolte alla Peter Sagan, vincitore del recente mondiale di Bergen, e non potrà ingaggiare il tedesco Simon Geschke in forza al team Sunweb.

Previste sanzioni per barba incolta

Il Direttore sportivo ha inoltre comunicato che sono allo studio diverse misure sotto forma di sanzioni per limitare il fenomeno.

Non ha rivelato ai giornalisti l'importante della sanzione, ma fa notizia già di per sé. Incalzato nelle domande ha ancora aggiunto di aver preso la decisione in concerto con gli altri dirigenti per difendere l'eleganza nel ciclismo, e ancora: "Non siamo una squadra di rugby o un team di motocross, siamo ciclisti e cibo e moccio appiccicati alla barba fanno ribrezzo".

L'intervista si conclude con un monito verso tutti i ciclisti, se non si è d'accordo con queste indicazioni sarà meglio cercare un altro team.