"Siamo dove volevamo essere, ora viene il bello!" Archiviata la strana vittoria contro la Georgia e strappato un biglietto per Istanbul, è già tempo di pensare agli ottavi di finale contro la Finlandia. A guardare le altre tre squadre che hanno passato il turno nel girone A, poteva sicuramente andarci peggio con Slovenia, Francia e Grecia che, almeno sulla carta, mettono molta più paura dei finlandesi. Il parquet non è però andato d'accordo con la "carta", ed ha visto la Finlandia, Slovenia a parte, battere tutte le altre quattro squadre del girone.

Lo sa bene Pietro Aradori, che ha ricordato nella conferenza stampa di ieri come la Finlandia è una squadra piena di talento che è riuscita a battere un po' chiunque, due su tutte le corazzate Francia e Grecia. "Ma noi non ci accontentiamo di dove siamo arrivati" -dichiara l'ala piccola bresciana- "Eravamo convinti di passare il turno dall'inizio degli Europei e andremo a Istanbul per giocarci le nostre carte contro una squadra forte che rispettiamo. Ma quest'Italia non deve avere paura di nessuno"

E come dargli torto. La nostra, non ci stancheremo mai di dirlo, è una squadra operaia che deve sopperire con la rabbia difensiva e il coraggio offensivo alla mancanza di talento. Quel talento un po' smarrito per via dei vari imprevisti pre Europeo, difficili da digerire, ma che non hanno tolto all'Italia quell'imprevedibilità e quella cattiveria agonistica fondamentali per questa competizione.

Ripartire dalla difesa

Tuttavia l'Italia rimane dunque una squadra obiettivamente scomoda da affrontare. La chiave è stata fin qui la difesa, principale punto di forza per Datome e compagni in queste prime cinque uscite del girone eliminatorio. 78 i punti subiti dall'Italia nella gara contro i vice campioni d'europa della Lituania, 65 quelli che l'Ucraina ha rifilato agli azzurri; 48 i punti subiti nella gara con Israele, 69 sono i punti invece subiti dai georgiani e infine 61 sono stati i punti che i tedeschi sono stati capaci di segnare agli azzurri, per un totale di soli 321 punti (media 64.2 punti subiti a partita) che valgono la miglior difesa dell'intero Europeo.

Partita dopo partita, gli uomini di Messina sono sempre più riusciti ad acquisire la tanto preziosa quanto rara abilità di far giocare male l'avversario che hanno di fronte.

L'obiettivo era esserci, ora diventa competere

Ha esordito così nella conferenza stampa di ieri coach Messina, che ha individuato nel settore lunghi dei finnici un potenziale pericolo per i suoi, che dovranno esser bravi a impedire canestri facili agli avversari, come forse un po' troppo spesso è capitato contro Lituania e Germania. Ma il pericolo pubblico numero uno, come ricordato dal c.t., sarà sicuramente la stellina Markannen, ventenne ala forte di 213cm e 104kg in forza ai Chicago Bulls, che è riuscito finora a mandare in tilt qualsiasi difesa avversaria, rispettando così il più probabile dei copioni.

"Siamo due squadre -ha dichiarato inoltre Messina- che amiamo tirare da tre punti. Noi finora lo abbiamo fatto col 40%, loro con il 38%. La chiave sarà far abbassare la loro percentuale e cercare di mantenere alta la nostra per avere più possibilità di vincere la partita.

Il talento finnico da una parte, la "rognosità" azzurra dall'altra. Chi la spunterà? Unico giudice il parquet!