Ci sono state emozioni forti anche nella diciottesima tappa della Vuelta Espana, disegnata sulle aspre montagne della Cantabria. La frazione è andata a Sander Armèe, il trentenne belga della Lotto Soudal che ha così centrato il primo successo in carriera grazie ad una fuga da lontano. Gli uomini di classifica non si sono risparmiati, con una sequenza di attacchi negli ultimi 40 km a cui la Sky ha sempre risposto. Fabio Aru dopo un lungo assolo ha dimostrato di aver ancora qualcosa da regalare a questa corsa. Nibali ha sofferto un finale adatto ai corridori più esplosivi ed ha perso una ventina di secondi da Froome e un arrembante Contador.

Vuelta, la prima di Armèe

La tappa numero 18 della Vuelta Espana proponeva un bel percorso di media montagna con una sequenza di Gpm di 2° e 3° categoria prima degli ultimi 2 km in salita. La corsa si è spezzata in due, con una fuga di una ventina di uomini che ha preso grande vantaggio. A comporla tra gli altri anche Trentin, Visconti, De Marchi, Alaphilippe, Lutsenko, Pardilla, Armèe. La fuga si è più volte spezzata e ricomposta dopo aver superato i dieci minuti di vantaggio, con ormai la certezza di non vedere più il rientro del gruppo. Dopo l’ultima salita sono rimasti davanti Alaphilippe, Lutsenko e Armeè, ma il francese ha inaspettatamente perso il contatto con gli altri due poco prima della rampa finale.

Sono rimasti così Armèe e il più quotato Lutsenko a giocarsi la tappa. Il belga della Lotto ha cercato di forzare nel tratto più difficile della salita ed è riuscito a scoprire una defaillance di Lutsenko. Per Armèe, buon gregario per tutti i terreni di casa Lotto, si è così materializzata la prima vittoria della carriera. Lutsenko ha difeso il secondo posto dal rientro di un buon Visconti, poi Gougeard e Rojas.

Contador prova ancora

L’altra corsa, quella degli uomini di alta classifica, ha riservato grandi ed anche inaspettate emozioni. Gli ultimi 40 km sono stati pirotecnici, anche senza pendenze particolarmente ostiche.

Contador ha provato a più riprese l’attacco, ed anche Zakarin e Nibali hanno testato la reazione di Froome, sempre protetto dalla sua super Sky. Alla fine però è stato Fabio Aru a riuscire a sganciarsi e guadagnare più di un minuto sul gruppetto di Froome. La Sky si è rivelata anche oggi la vera arma in più del campione britannico, andando a frustrare con tre gregari come Nieve, Moscon e Poels, tutti gli attacchi degli avversari, pressoché isolati. Nel finale anche l’azione di Aru è stata quasi rintuzzata. Dopo lo sforzo prolungato il campione sardo ha pagato gli ultimi 2 km di salita e il ritmo forsennato imposto da Moscon in gruppo. Froome ha allora cercato di approfittare della sua maggior esplosività nello sforzo breve per mettere alle corde Nibali e ci è riuscito.

Il britannico ha forzato, con Contador che ha raccolto la sfida e il siciliano che si è staccato inesorabilmente. Aru ha concluso con una decina di secondi di vantaggio su Froome e Contador, poca cosa materialmente ma moltissimo per la reazione d’orgoglio dopo giornate difficili. Nibali ha faticato molto nel finale, cedendo 21’’ a Froome, con anche Kelderman e Zakarin davanti a lui.

Ora la classifica vede Froome riallungare a 1’37’’ su Nibali, con Kelderman a 2’17’’, Zakarin a 2’29’’ e Contador a 3’34’’. Aru è salito in settima piazza a pari tempo con Woods, a 6’33’’.