L'ex campione varesino Ivan Basso ha rilasciato una lunga intervista a Marca, presentando il progetto appena nato e condiviso con Alberto Contador. Al termine del ritiro in Arizona del suo nuovo team Polartec - Kometa, di cui Basso è direttore sportivo, l'ex campione ha toccato con il giornalista inviato dal giornale spagnolo moltissimi temi, tra gli altri anche quello della sicurezza in strada per i ciclisti, professionisti ed amatoriali.

Basso a tutto campo sul ciclismo

Uno dei passaggi interessanti dell'intervista riportata sul quotidiano spagnolo che vi riportiamo, è quello relativo al Ciclismo e alla sicurezza.

Dopo aver toccato questioni tecniche ed agonistiche, Ivan Basso si concede un momento di riflessione sul movimento ciclistico. Queste le sue dichiarazioni riportate da Fernando Llamas: 'La situazione generale è meglio di 15 anni fa, quando correvo io. Il ciclismo è ancora in evoluzione, è in buona salute, ci sono gare in tutto il mondo, gli sponsor credono che il ciclismo sia tutt'ora un buon investimento. Il problema che riguarda il ciclismo sarà il problema dell'economia in generale, che influenza lo sport con investimenti e finanziamenti'. Per l'ex campione il ciclismo sta arrivando al cuore della gente, non solo per lo sport e i campioni.

La bicicletta per Basso è davvero il mezzo del futuro: 'Più persone utilizzeranno questo mezzo per spostarsi, meno macchine affolleranno le città con una conseguente diminuzione dell'inquinamento, i produttori saranno incentivati a contenere i costi e tutti ne beneficeranno, ma il problema della sicurezza è ancora poco sentito'.

'Gli incidenti un grave problema, la distanza di 1,5m dal ciclista poco rispettata'

Purtroppo nell'ultimo anno abbiamo assistito a moltissimi incidenti mortali occorsi ai ciclisti, professionisti e amatori. Tutti i giorni le cronache riportano eventi tragici sulle strade. Per Ivan Basso la velocità, l'alcol e l'uso del telefono sono le principali cause di incidenti ma c'è dell'altro.

Continua Basso: 'La distanza di sorpasso di 1,5 metri dal ciclista spesso non è rispettata. Ed è un problema di cultura, se vai in bici sai che quella è la distanza minima, che superare un ciclista a 20cm è pericolosissimo, il messaggio che deve arrivare al pubblico è quello di provare la bici per capirne le potenzialità e i fattori di pericolo'. Non solo quindi grandi tour e gare per i professionisti, la bicicletta può coinvolgere tutti per l'ex campione ma serve più cultura della sicurezza soprattutto in strada tra i molti utenti.