Fabian Cancellara non ha nessuna intenzione di accettare passivamente tutte le chiacchiere che stanno circolando sul suo nome. Già nel corso della sua carriera il fuoriclasse elvetico era stato più volte accusato di aver fatto ricordo ad una bici truccata con un motorino nascosto, il famigerato doping tecnologico. Nonostante la completa mancanza di prove le voci non si sono mai attenuate e l’ultimo attacco è arrivato solo pochi giorni fa. A portarlo è stato l’ex corridore americano Phil Gaimon, che in un libro autobiografico ha accusato apertamente Cancellara.

Gaimon: ‘Accelerazioni innaturali’

Gaimon, un corridore di secondo piano che si è ritirato al termine della scorsa stagione, ha appena pubblicato la sua autobiografia, Draft Animals. In un passaggio del libro parla in maniera molto esplicita di Fabian Cancellara e delle sue vittorie, soprattutto di quella al Giro delle Fiandre 2010 quando staccò Boonen sul Grammont e della Parigi Roubaix della settimana successiva. “Quando si guarda il filmato le sue accelerazioni non sembrano naturali, è come se avesse dei problemi a rimanere attaccato ai pedali. Probabilmente stava usando un motore” ha scritto Gaimon, che poi ha riportato alcune voci di ex compagni di squadra di Cancellara. Questi gli avrebbero rivelato che il campione svizzero aveva un meccanico tutto per sé e che le sue biciclette erano tenute separate rispetto a quelle degli altri corridori, indizi che Gaimon ha ricollegato all’uso di una bici truccata da non far scoprire agli altri componenti della squadra.

Un libro da bloccare

La replica di Fabian Cancellara a questo ennesimo attacco sostenuto più da chiacchiere che da prove concrete non si è fatta attendere. Il suo manager Armin Meier ha annunciato al giornale belga Het Nieuwsblad le contromosse studiate per replicare alle accuse portate da Gaimon. “I nostri avvocati hanno chiesto alla casa editrice che la vendita del libro venga bloccata e che l’autore Phil Gaimon si scusi” ha dichiarato il manager dell’ex fuoriclasse elvetico.

Sul contenuto del libro è intervenuto anche Rune Kristensen, meccanico che ha lavorato con Cancellara in passato. Kristensen ha contraddetto le affermazioni di Gaimon sul trattamento riservato alle bici del corridori svizzero: “Non sono mai state tenute separate da quelle degli altri corridori, le bici di Cancellara erano trattate come tutte le altre” ha dichiarato il meccanico.