Dalle pagine del giornale spagnolo Marca anche Vincenzo Nibali è tornato a dire la sua sul caso della positività di Chris Froome. Il campione britannico è risultato positivo al salbutamolo in un controllo effettuato durante la scorsa Vuelta Espana. Froome si è difeso parlando di un’assunzione entro i limiti fissati dalle regole antidoping del prodotto che usa da sempre contro l’asma. Ma Nibali non si è fatto convincere da questa versione dei fatti fornita dal suo grande rivale.

Nibali: ‘Ciclismo punto di riferimento dello sport pulito’

Vincenzo Nibali potrebbe essere il beneficiato di un’eventuale squalifica di Chris Froome. Nella Vuelta Espana della scorsa estate in cui fu riscontrata la positività del capitano della Sky fu proprio Nibali a chiudere al secondo posto.

Se arrivasse la squalifica quindi il campione siciliano avrebbe la vittoria della Vuelta a tavolino, ma questa possibilità non è stata il primo pensiero alla notizia della positività del rivale. “E’ stata una brutta notizia per me e per il Ciclismo perché penso che il nostro sport sia un punto di riferimento per dimostrare che si può competere in maniera pulita. Questa situazione è come fare un passo indietro” ha dichiarato Nibali in un’intervista concessa al giornale spagnolo Marca durante il ritiro del Team Bahrain Merida in Croazia.

‘Rispettare i limiti’

Nibali è stato poi interrogato sui tanti, forse troppi, corridori che accusano problemi di asma e di allergie. Sul dilagare di alcuni tipi di farmaci, come il salbutamolo, il dibattito è particolarmente acceso.

C’è chi ritiene, come l’ex campione Bernard Hinault, che molti corridori ne abusino aggravando artificiosamente i proprio problemi di salute per poter così usare dei farmaci normalmente proibiti. Il salbutamolo è in realtà concesso per un uso limitato: entro un certo limite si può utilizzare, oltre no, ed è su questo che ha posto l’accento Vincenzo Nibali per dare un giudizio sul caso di Froome.

“Ha detto che stava curando l’asma, ma anche io ho dei problemi di allergia al polline. Mi concedo tre, quattro, cinque puff e l’alveolo si apre” ha spiegato il campione siciliano. “Se ci sono dei limiti vuol dire che c’è una ragione per averli. Nella mia squadra ci sono corridori con problemi più gravi dei miei e dicono che con due puff stanno bene, sanno dov’è il limite e non lo superano” ha dichiarato ancora il capitano del Team Bahrain Merida, che si è detto contrario al bando totale del salbutamolo ricordando un episodio della sua gioventù.

“A scuola c’era un bambino nella mia classe che usava il salbutamolo, ma non era coinvolto in un’attività sportiva, ne aveva bisogno per stare in classe” ha ricordato Nibali, mettendo l’accento su un particolare: “lo usava solo quando ne aveva bisogno” ha concluso il campione siciliano.