Le partite giocate nella notte NBA hanno portato in dote spunti interessanti e risultati sorprendenti. Ecco i 9 match giocati:
Rockets @ Wizards 103-121
Hawks @ Raptors 98-111
Nets @ Heat 111-87
Pacers @ Bulls 107-119
Bucks @ Thunder 97-95
Suns @ Kings 111-101
Hornets @ Warriors 111-100
Clippers @ Lakers 121-106
Mavericks @ Pelicans 128-120
La vittoria di Dallas a New Orleans
I 65 punti prodotti dal duo Davis-Cousins non bastano ai Pelicans (18-17 il record, 8° posto nella Western Conference), i quali escono sconfitti dalla mura amiche vs i Mavericks (12-25 e 13° posto ad ovest).
Dallas che riesce persino a toccare il +26 come “scarto di punti maggiore”, grazie ai tanti punti provenienti dalla bench: 17 di Harris, 15 di Powell, 14 di Barea e 7 a testa per Ferrell e Mejri. A ciò si aggiungono i contributi delle stelle dei Mavs: 13pt + 12reb per l’eterno Nowitzki, 13pt di Barnes, 18pt di Matthews con 4/7 dall’arco. Ma l’apporto maggiore proviene dal rookie ventenne Dennis Smith Jr: prima tripla doppia in carriera (21pt, 10reb, 10ast), con 8/12 da 2 e 5/7 da 3.
Il futuro dei Mavs: Dennis Smith Jr.
La point guard nativa di Godwin (Carolina del Nord) è stata scelta alla numero 9, e sta viaggiando con numeri interessanti alla sua prima stagione NBA: 13.7pt, 4.2ast, 4.1reb (27.7 minuti di media).
Per il Rookie of the Year Award (riconoscimento che ogni anno la NBA assegna alla migliore matricola della stagione) Smith jr. è forse fuori dai giochi, visto la concorrenza spietata con Ben Simmons (play/ala dei 76ers), Jayson Tatum (AP dei Celtics) e Donovan Mitchell (guardia dei Jazz). Il classe ’97 però rappresenta il futuro - e visti i numeri anche il presente - di Dallas, franchigia che dopo la clamorosa vittoria dell’anello nella stagione 2010-11 - 4-2 vs i Miami Heat dei big three LeBron-Wade-Bosh - non è riuscita ad andare oltre il 1° turno, non qualificandosi per i PO nella scorsa stagione (record negativo di 33-49).
E quest’anno le cose non sembrano andare diversamente, visto che i Mavs - nonostante le 3 W di fila - stagnano tra le ultime posizioni della Western Conference. La ricostruzione però già è stata avviata proprio con la scelta del prodotto di North Carolina State: si deve iniziare a pensare al dopo Dirk (39 anni per il tedesco), e Dennis sembra proprio voler prendere le redini di quella che sarà, molto probabilmente, la sua squadra. In attesa di qualche “regalo” dal buon Mark Cuban, presidente dei Mavericks.