Il caso Froome è sempre al centro del dibattito nel mondo del Ciclismo. Il capitano del Team Sky è risultato positivo al salbutamolo, un farmaco usato contro l’asma, in un controllo effettuato durante la scorsa Vuelta. Il corridore e la sua squadra hanno preparato un’accurata tesi difensiva, ma il caso potrebbe trascinarsi ancora molto a lungo e non trovare soluzione prima degli appuntamenti più importanti della stagione. Froome ha in programma di correre sia il Giro d’Italia che il Tour de France, per tentare una storica doppietta, e c’è il rischio concreto che possa farlo senza ancora una sentenza definitiva.

Lappartient: ‘La Sky sospenda Froome’

Con un’intervista al quotidiano Le Telegramme è tornato a parlare del caso Froome il presidente dell’Uci David Lappartient, e lo ha fatto con parole tutt’altro che banali. Il dirigente francese ha auspicato un intervento del Team Sky per evitare il ripetersi di un’altra situazione come quella capitata nel 2011 con Contador, quando le vittorie del campione spagnolo furono cancellate da una sentenza arrivata con molti mesi di ritardo. Per il regolamento antidoping in vigore Chris Froome è libero di partecipare a qualsiasi corsa in attesa della sentenza, che potrebbe arrivare anche dopo la conclusione del Giro d’Italia e del Tour de France, con effetti disastrosi per l’immagine del ciclismo.

La soluzione per evitare questa possibilità sarebbe solo una: “Il Team Sky dovrebbe sospendere Froome” ha dichiarato Lappartient a Le Telegramme, pur sapendo però di non poter imporre questa scelta alla squadra. “Non sta a me interferire, senza voler commentare la colpa del corridore sarebbe più facile per tutti se la Sky lo sospendesse” ha aggiunto il presidente dell’Uci.

‘Una battaglia ancora lunga’

Lappartient si è rivolto direttamente al Team manager della Sky, Dave Brailsford, per risolvere la questione ed evitare un colpo distruttivo al ciclismo. “Spetta a lui prendersi le proprie responsabilità, e a parte questo penso che sia quello che vogliono tutti gli altri corridori” ha continuato Lappartient.

Il presidente dell’Uci ha poi mostrato un certo pessimismo sui tempi della vicenda, che rischia di trascinarsi per tutta la stagione. “Sarà una battaglia giudiziaria che durerà a lungo. Questo affare non si risolverà in due minuti, potrebbe durare un anno. Siamo nelle mani degli esperti. Sta a Froome dimostrare la sua innocenza” ha concluso Lappartient.