Dopo 15 anni di lontananza da taranto, torna il grande drammaturgo mauro maggioni, con un seminario dedicato a Shakespeare. Laureato in Lingue e Letterature Straniere e diplomato in Scuola d'Arte Drammatica 'Paolo Grassi' di Milano nel 1990, Maggioni ha collezionato successi sia come autore di spettacoli che come regista. Dal concorso IDI Autori Nuovi nel 1992 con “Assalto al Paradiso”, al Premio Riccione nel 1994 e 1996 con “Marlowe” e “Alex M”, fino al 1998 con il Premio Candoni con “Il conquistatore di Siviglia”. Nella regia, ricordiamo “La neve era bianca”, “La mattanza” e “Cane Nero, opere finaliste del premio ETI-Stregagatto.

Ha inoltre collaborato con molti registi tra i quali Thierry Salmon, Massimo Castri, Riccardo Caporossi e Claudio Remondi, Gabriele Vacis, Alfonso Santagata, Francois Kahn, Yoshi Oida. Oggi, professore alla Luiss di Roma, collabora con scuole italiane nello studio del processo pedagogico teatrale.

Gli anni del Teatro Crest

Tornare a Taranto non è casuale. Erano gli anni ‘90 quando Mauro Maggioni arrivò a Taranto come regista e produttore di opere teatrali e il Teatro Crest, fu da subito terreno fertile per la sua creatività. Da qui, infatti, nacquero le tre opere finaliste del premio ETI-Stregagatto. Il connubio fra Mauro Maggioni e Teatro Crest, in quegli anni era sinonimo di arte e successo.

Da allora son passati 15 anni.

Il laboratorio

Oggi, ci ha pensato l’associazione “Il Luogo dei Possibili” con un laboratorio costruito ad hoc per dar spazio alla genialità e alla maestria di Mauro Maggioni che grazie al suo contributo ridarà ossigeno a un fermento creativo rimasto forse inespresso da tempo ormai.

Il laboratorio è incentrato sul tema della “tentazione” sotto una visione shakespeariana.

Tre sono le opere scelte da Maggioni: Riccardo III (nella scena seconda dell’Atto Primo, in cui un sibilante Riccardo seduce la vedova Lady Anne sul cadavere del proprio marito); Otello (nella scena terza dell’Atto Terzo, in cui si instilla il veleno del dubbio sulla fedeltà di Desdemona nell’orecchio di Otello); Macbeth (nella scena settima dell’Atto Primo e nella scena seconda dell’Atto Secondo, in cui una ‘nerissima’ Lady Macbeth convince il proprio compagno ad uccidere il re Duncan).

Tre scene, tre tentazioni diverse. Sei personaggi legati l’uno all’altro da una spirale che varia dalla cupidigia, alla gelosia, alla crudeltà fine a sé stessa.

L’evento si terrà il 7-8-9 aprile a Taranto, organizzato dall’associazione tarantina “Il Luogo dei Possiibili”. Saranno tre giornate di studio dove i partecipanti e il maestro entreranno a fondo nella tematica della tentazione tramite l’analisi, la tecnica e la recitazione dei testi prescelti.