Il canone Rai, a differenza di quello che erroneamente si pensa, non è un abbonamento alla televisione di Stato ma una imposta e se non si paga si viene considerati evasori. L'imposta è sul possesso dell'apparecchio televisivo e va considerata alla stregua del bollo auto o dell'Imu, una tassa di possesso appunto.

Non pagando il canone il rischio che si corre è quello di incorrere in sanzioni che possono essere fino a 6 volte la somma dovuta. Ogni anno, quando si avvicina la scadenza del canone Rai, si leggono storie assurde su incaricati della Rai che entrano a forza nelle case di chi non paga per verificare la presenza o meno del televisore.

Gli incaricati Rai girano, è vero, ma non hanno un mandato di perquisizione per entrare nelle case degli utenti.

Molto spesso si leggono post sui social network in cui qualcuno scrive che non paga il canone Rai perchè non vede mai i programmi della televisione di Stato. Non è una scusa che regge e chi in passato si è rifiutato di pagare il canone spesso si è trovato la visita di Equitalia alla porta di casa con conseguente pignoramento di alcuni beni.

I modi per non pagare il canone Rai sono al momento due, ed entrambi legali:

  1. Buttare via il televisore, seguendo la procedura di rottamazione (o regalarlo, sempre documentando la cosa e dichiarando il nome della persona a cui si è regalato l'apparecchio)
  2. Chiedere i sigilli dell'apparecchio, seguendo sempre una procedura bel precisa (che potete trovare nel sito del canone Rai).

Sul libretto che ogni abbonato dovrebbe avere (ma che non sempre ha) c'è una apposita cartolina per la "cessazione dell'abbonamento" dove c'è, appunto, anche la possibilità di richiedere il sugellamento dell'apparecchio.