Niente mini Imu, più tasse sui giochi online: è questa la proposta avanzata dai deputati PD, Michele Anzaldi e Luigi Bobba, per scongiurare il pasticcio dell'aumento dell'aliquota della tassa sugli immobili e per "salvare" gli italiani, ancora una volta beffati dalla stranezza delle leggi italiane.

L'emendamento che verrà proposto alla Camera prevede un gettito extra di circa 800 milioni, largamente sufficienti a coprire il mancato introito del conguaglio Imu e la speranza è che possa essere approvato per la nuova Legge di Stabilità.

L'intento sarebbe quello di ridurre la differenza di tassazione sui giochi: attualmente, infatti, c'è un notevole squilibrio tra l'aliquota del 3% prevista per i giochi online e l'11% del bingo. L'obiettivo sarebbe quello di riuscire a parificare la tassazione il più possibile, spingendola comunque verso l'alto, verso il 10%, come ha precisato Anzaldi.


In passato, si era già tentato di proporre una legge-sanatoria sulle slot machine, grazie alla quale il Governo contava di recuperare quei 400 milioni necessari all'abolizione della prima rata Imu, ma il tentativo risultò vano. 


Ricordiamo che l'Italia vanta il poco onorevole record di secondo Paese al mondo in cui è più diffuso il gioco d'azzardo e si calcola che il giro d'affari legato a questa attività sia pari a circa 96 miliardi di euro. 
Solo nel corso dell'anno 2011, i giochi hanno permesso all'erario di incassare circa 8 miliardi, quasi il doppio rispetto a quanto veniva riscosso dieci anni prima, nell'anno 2000.
Negli ultimi quindici anni, gli italiani hanno addirittura sestuplicato i propri investimenti in slot machine e giochi online.