Il canone Rai soggiorna nella lista nera di quelle tasse che l'italiano medio detesta di più in assoluto. In fondo non si tratta di una grossa cifra, attualmente sta a € 113,50. Divisa per 365 giorni non è una spesa insostenibile, ma vuoi per la crisi e vuoi per le polemiche sull'illeggittimità di tale pagamento richiesto, coloro che "fanno i bravi" e pagano ancora regolarmente la tassa si contano sulle dita di una mano.

Canone Rai: le statistiche

Secondo le statistiche rinvenute presso il Centro Studi e Ricerche di Antonella di Benedetto, in una città come Imperia ad esempio, la percentuale dei non pagatori è pari al 91%.

Di contro resta un esiguo 9% che non evade la tassa.

Tra gli altri centri urbani che adottano lo stesso comportamento si trovano altri nomi importanti quali Bolzano, Caserta e Foggia. Decisamente più ligi invece nell'adempienza di tale imposta risultano invece gli abitanti di Campobasso, Siena, Aosta e Pescara, dove gli evasori costituiscono solo il 14% degli abitanti.

Canone Rai: i disagi

Ad aggravare la già scarsa voglia di pagare il canone Rai, anche i disservizi di cui è accusata ultimamente la società per azioni. Con l'avvento del digitale terrestre infatti sono poche le zone in cui un telespettatore riesce a captare il segnale di tutti e quattordici i canali Rai. I nuclei familiari che hanno smesso di pagare il canone Rai sono raddoppiati nell'arco degli ultimi 8 anni.

A sostenere il malcontento anche l'associazione Assoutenti, che ha già elaborato una proposta in cui si esprime la richiesta di modificare i pagamenti proporzionati al tipo di servizio di cui che il telespettatore usufruisce effettivamente.