La lista di tasse che gli italiani devono pagare sembra infinita e continua a crescere. A fare compagnia alle altre arriva la "Rideterminazione dei compensi per copia privata": una tassa che riguarda tablet, computer fissi e portatili, chiavette USB, decoder, cellulari, Smartphone e tutti quei dispositivi che permettono l'archiviazione digitale. Ciò si potrebbe tradurre in prezzi più elevati.

Tassa sulla riproduzione di musica o video

Pagata in tutta Europa, la tassa considera quanto versano i produttori di dispositivi hi-tech alla Siae (Società Italiana di Autori e Editori), per la riproduzione ad uso personale di musica o video che si possono scaricare dalla rete.

La tassa andrebbe quindi a tutelare artisti e autori.

Tassa sui telefonini e innovazione digitale

Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, ha firmato, dopo molte discussioni che il tema ha generato, la rimodulazione di tale tariffa, anche se Confindustria si dichiara contraria, in quanto vede in essa un'ulteriore ostacolo all'innovazione digitale. Definita, erroneamente secondo Franceschini, tassa sui telefonini, il Ministro ha precisato che tali costi erano già presenti dal 2009 e, come accaduto in tutta Europa, dovevano essere modificati.

Costi per l'acquisto di dispositivi tecnologici

Proprio nel confronto con i costi che gli altri europei sostengono per l'acquisto di dispositivi tecnologici, attualmente si nota che l'Italia prevede tariffe più basse, in particolare si andranno a pagare 0,20 e 0,26 Euro rispettivamente per DVD e memory card da 4 Gb, 4 Euro per i tablet e gli smartphone con 16 Gb di capacità.

E' stato calcolato che tale rimodulazione ha un valore di circa 200 milioni di Euro.

Rimodulazione delle tariffe

Le tariffe rimarranno tali per tre anni, e serviranno a ricompensare gli autori e a incentivare la creatività, a detta del Ministro. Autori del mondo della musica e dello spettacolo sono ovviamente d'accordo con tale rimodulazione delle tariffe, mentre non si placano le polemiche nel mondo della politica e dei consumatori, che non vogliono subire un'ulteriore stangata.

Si teme una crescita dei prezzi e una frenata nei consumi

A tranquillizzare i consumatori arrivano le parole di Gino Paoli, presidente della Siae, il quale sostiene che tale tassa, pur tutelando gli artisti, non graverà su di loro. Nonostante queste parole e quelle di Franceschini, il quale non prevede un aumento sul costo degli smartphone, spesso venduti a prezzo fisso, i consumatori temono comunque di vedere crescere il prezzo di tutti i dispositivi hi-tech.

Questo potrebbe, purtroppo, portare a un'ulteriore frenata nei consumi, in un periodo storico in cui sono già al minimo.