Dopo il primo giro di boa dello scorso 16 giugno, siamo in dirittura d'arrivo con gli ultimi pagamenti delle imposte sulle abitazioni. Stiamo parlando di Tasi e Imu 2014, le imposte di cui i Comuni italiani potranno presto beneficiare per coprire le spese correnti e mantenere in vita i servizi essenziali al cittadino. Il punto di partenza della nostra guida non può che essere una premessa. L'introduzione e la modifica delle nuove imposte da parte dei legislatori centrali ha spesso spiazzato non solo i cittadini, ma anche gli amministratori locali.

Questo significa che non tutti i Comuni hanno già deliberato le aliquote relative alla Tasi dell'anno in corso. Al momento sarebbero solo 2200 i Comuni che hanno già adempiuto alla comunicazione delle aliquote da applicare. Il tempo stringe perché l'ultima data utile è il 10 settembre, ma bisogna tenere in considerazione che molti Comuni nel mese di agosto funzionano a regime ridotto per le ferie del personale amministrativo, pertanto non è detto che tutti riescano a farsi trovare pronti per l'appuntamento. Nel caso di vuoto deliberativo, si procederà con il calcolo usando le aliquote ordinarie.

Le date da segnare in rosso sul calendario: giovedì 16 ottobre e 16 dicembre

Come abbiamo appena spiegato, entro il 10 di settembre tutti Comuni dovranno aver inviato al Dipartimento delle Finanze le aliquote applicative, in modo che possano essere pubblicate attraverso il sito internet del Ministero.

Riguardo le scadenze di quietanza, il prossimo 16 ottobre 2014 saranno chiamati a pagare tutti i cittadini che non hanno versato il primo acconto di giugno a causa della mancata delibera dei Comuni di residenza. Il 16 dicembre 2014 sarà invece il momento del saldo finale, oppure del pagamento dell'ultima rata per coloro che hanno versato il primo saldo a giugno.

Base imponibile, aliquote e detrazioni per il calcolo Tasi e Imu

La base del calcolo delle aliquote Tasi e Imu prevede di prendere la rendita catastale dell'immobile, moltiplicarla per il 5% e poi ancora per 160. Sulla cifra ottenuta si applicano le aliquote già deliberate di Imu e Tasi, oppure quelle standard laddove mancasse una decisione dell'amministrazione comunale.

L'aliquota di base della Tasi corrisponde all'1 per mille e dovrà essere corrisposta nei Comuni che non hanno deciso aumenti e in quelli dove non risultano delibere al riguardo. L'aliquota massima può toccare il 2,5 per mille. L'Imu sulla maggior parte delle prime case risulta non applicabile. Sulle seconde case, la somma dell'aliquota Tasi e di quella dell'Imu non potrà superare il tetto del 10,6 per mille. Il pagamento può avvenire tramite bollettino postale oppure pagamento bancario F24.