Il 10 settembre è l'ultimo giorno utile per i comuni italiani per inserire nel portale del federalismo fiscale le aliquote deliberate in materia di Tasi. Per gli abitanti in questi i municipi la scadenza della prima rata del tributo sarà quindi al 16 ottobre 2014, mentre la seconda rata verrà mantenuta al 16 dicembre 2014. Nel caso in cui non sia neppure rispettata questa scadenza (e neppure la precedente del fine maggio pagata già al 16 giugno), il pagamento dovrà essere effettuato in un'unica rata il 16 dicembre 2014 con l'aliquota unica, e uguale per tutti, pari all'1 per mille.

La Tasi fa parte della IUC, l'Imposta Unica Comunale, assieme alla Tari (la tassa sui rifiuti) e l'Imu (solo per le seconde case). E' la tassa sui servizi indivisibili dei comuni quali la pulizia delle strade o l'illuminazione pubblica. Deve essere pagata da tutti i proprietari di abitazioni (anche prima casa) e di esercizi commerciali o uffici. A differenza della vecchia Imu pagata fino al 2012, anche gli inquilini devono adempiere ad una parte del tributo, pari al 10-30% a seconda delle scelte del proprio municipio di appartenenza.

Tasi 2014, scadenza 16 ottobre: ecco le aliquote delle principali città

Purtroppo per i cittadini, le aliquote che sono state recentemente deliberate sono ai massimi nella gran parte dei comuni italiani e soprattutto nelle metropoli peggiorando addirittura le cifre in precedenza pagate per l'Imu.

Se infatti consideriamo i dati già resi noti dalle città italiane, vediamo che è stata scelta l'aliquota massima pari al 2,5 per mille oltre che l'addizionale dello 0,8 per mille. Ne consegue che i capoluoghi di regione Genova, Bologna, Firenze, Torino e Venezia arrivano al 3,3 per mille (aliquota massima) mentre non sono molto da meno Roma e Milano che si fermano, se così si può dire, al 2,5 per mille.

Si arriverà quindi in molti casi a pagare più che non per la vecchia Imu, come accadrà a Mantova, Venezia, Milano e persino a Firenze mentre fortunatamente, dove le detrazioni saranno più alte, si arriverà ad un risparmio anche evidente come nel caso di Caserta, la città italiana più virtuosa.