Con la nuova legge di stabilità 2015 il Governo Renzi ha dato il via ad una vera e propria rivoluzione sulla fiscalità delle partite Iva, avvallando una serie di cambiamenti (per alcuni in meglio e per altri in peggio) che per portata e impatto possono competere con le decisioni prese dal Governo Monti nell'ormai lontano 2011. L'idea alla base del nuovo indirizzo di governo per il regime dei minimi 2015 consiste nel ritoccare i parametri di accesso, che ora si allargano per raccogliere una platea potenziale di circa 900.000 persone. Purtroppo vi saranno anche dei cambiamenti in peggio, visto che triplica l'aliquota impositiva e si abbassa drasticamente il limite di fatturato per alcune categorie di lavoratori.

Vediamo insieme una guida riepilogativa su tutti i punti fondamentali da conoscere.

Regime dei minimi 2015: chi potrà accedervi e con quali meccanismi?

Partiamo da un presupposto di base, ovvero i meccanismi di accesso al nuovo regime dei minimi. Per prima cosa, a partire dal 2015 ci saranno requisiti differenti sulla base delle singole categorie che sceglieranno di aderire:

  • i professionisti dovranno tenere conto di un forte abbassamento del limite a 15.000 € l'anno;
  • artigiani e commercianti potranno invece portare senza problemi il loro fatturato fino ai 40.000 €.

È chiaro che questa evidente differenziazione ha scatenato fin da subito molte polemiche, visto che i professionisti che svolgono attività di consulenza si sentono fortemente penalizzati dalle scelte del legislatore.

Con questi limiti, saranno moltissimi coloro che si troveranno a dover uscire dal regime dei minimi, con un pesante aggravio in termini di imposizione fiscale. D'altra parte festeggiano commercianti e artigiani, che potranno invece ottenere delle importanti agevolazioni. Al contempo, bisogna sottolineare un altro importante elemento: a partire dal prossimo anno verrà meno il limite dei 5 anni di permanenza qualora si siano superati i 35 anni di età.

Triplica l'aliquota impositiva, che sarà differenziata sul fatturato sulla base del codice attività

Se siete tra coloro che stanno per fare salti di gioia, fate attenzione perché i vantaggi evidenti per alcune categorie saranno controbilanciati da un elemento di contrappasso: l'aliquota impositiva forfettaria che va a sostituire il regime Irpef ordinario sarà triplicata, passando dal 5% al 15%.

Anche la sua modalità di applicazione varierà, differenziandosi in base al tipo di attività. Ad esempio, se per i professionisti l'aliquota si applicherà su tutto il fatturato, per alcuni commercianti o artigiani la stessa potrà essere diluita scendendo ad un'applicazione ad appena il 40% del montante complessivo. E voi cosa pensate riguardo questo nuovo sistema fiscale per il regime dei minimi? Rappresenta un'opportunità o un ulteriore fattore di complicazione per la vita del contribuente? Fateci sapere la vostra opinione con un commento all'articolo; se invece desiderate restare aggiornati sulle ultime novità fiscali, potete utilizzare il tasto "segui" disponibile in alto sotto al titolo.