La più odiata tassa degli italiani cambia nome ma non sostanza. Il vecchio canone Rai che veniva pagato all'inizio di ogni anno da chiunque possedesse un televisore, va in pensione. Troppi furbetti e pochi i controlli degli agenti, addetti alla riscossione, avevano fatto di questa imposta la più evasa ed odiata, venendo anticipata la cifra di 65 euro da sborsare per ogni contribuente fino a scoprire che verrà stabilita secondo il reddito e non ci sarà modo di eluderla.

Da gennaio 2015 tutti gli italiani saranno chiamati a pagare 'il contributo al servizio pubblico Rai-tv'.

Ma udite udite, la tassa sarà pagata anche da chi non ha un dispositivo internet o radio-tv. Mano forte dello stato italiano alla lotta contro l'evasione fiscale che obbliga a pagare la tassa secondo il reddito. Una delle riforme che ci si attende da Matteo Renzi, indaffarato già con i selfie con Barbara D'Urso, è la messa a punto di un nuovo sistema di tassazione che potrebbe partire da gennaio prossimo. Secondo 'Il Giornale', si attende solo che il Premier dia il via libera a farlo passare come decreto legge per il quale il Quirinale riconosce il carattere d'urgenza. Per questo ci sarebbe l'intenzione di velocizzare l'iter per fare in modo che i bollettini siano stampati e recapitati in tempo.

Infatti la nuova tassa oltre che per posta potrà essere pagata preferibilmente con il modello F24.

Non saranno più 113,50 per ogni famiglia all'anno ma un importo che varierà tra i 35 e gli 80 euro stabiliti secondo le disponibilità economiche del nucleo familiare. Allo studio, una legge che permetterà ai possessori di reddito minimo di essere esonerati.

La tassa consentirà all'Italia di recuperare 1,8 miliardi d'euro. Il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Antonello Giacomelli ha già pronto il piano, ora manca solo la firma del Presidente del Consiglio per essere esecutivo mentre il presidente di Viale Mazzini Anna Maria Tarantola ha tranquillizzato gli italiani, dichiarando che l'imposta è la più bassa d'Italia.