Il governo Renzi le sta provando tutte per racimolare soldi per lo Stato, anche a costo di fare scelte tremendamente impopolari. L'ultima riguarda il Canone Rai e si tratta dell'ennesima trovata di un governo che, dopo essersi presentato con i famosi 80 euro in più in busta paga, sta scontentando un po' tutti. In realtà del canone Rai da spalmare sulle bollette Enel se ne parla già da aprile, a meno di due mesi dall'inizio del Governo Renzi. La lotta all'evasione fiscale è stato un must del governo Letta e l'arrivo di Renzi ha fatto da staffetta ad alcuni punti cardine della precedente Legge di Stabilità.

Si è stimato che sono più di 450 i milioni che si racimolerebbero se tutti pagassero il canone Rai. Il sì al provvedimento dopo la Legge di Stabilità.

Canone Rai su bollette Enel: questa cosa non s'ha da fare

L'idea è quella di far pagare l'imposta della Rai sulle bollette dell'Enel attraverso una bolletta supplementare che sarà inviata insieme a quella bimestrale dell'energia elettrica. L'imposta si trasformerebbe quindi non più come tassa di possesso del televisore, ma come imposta sul possesso di qualsiasi strumento audiovisivo funzionante ad energia elettrica. In pratica, anche un semplice smartphone (che ha bisogno di essere ricaricato elettricamente) sarà compreso in questa tassa.

Nessuno quindi potrà essere esente dal pagare il nuovo canone Rai. È probabile però che le dichiarazioni ISEE inferiori ai 7500 euro annui possano far sì che i soggetti dichiaranti tali somme siano esenti dal pagamento. La polemica è aumentata maggiormente in questi giorni, dopo che si è iniziata a vagliare la proposta di far pagare il canone Rai anche alle seconde case.

La tassa sarebbe compresa tra i 58 e gli 80 euro ai proprietari delle case sfitte.

Il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord sono insorti contro questa proposta. Ci sono delle incongruenze ancora irrisolte. Ad esempio, poiché sono due bollettini diversi, cosa accadrebbe se l'utente pagasse solo quello dell'energia elettrica e non quello Rai? L'Enel avrebbe il diritto di staccargli la corrente? A tal proposito si è parlato di abominio, e la sensazione è che la cosa difficilmente andrà in porto, e non solo perché si sta parlando di una tassa che da sempre è mal sopportata dagli italiani, ma anche perché è la stessa Enel ad insorgere. L'ente nazionale di energia elettrica ha fatto subito sapere di essere totalmente in disaccordo con tale proposta. Il motivo è semplice: se dovesse andare in porto una soluzione del genere, l'Enel teme che gli italiani non pagherebbero nemmeno loro e, vista la sempre crescente fortuna del mercato libero, cambierebbero immediatamente gestore e aggirerebbero l'ostacolo. Insomma, come dicevano i latini: inventa lege, inventa fraude, fatta la legge, trovato l'inganno.