Gli abitanti residenti nel comune di Roma potrebbero, ogni anno, tutti insieme, comprare la società calcistica del Napoli che il presidente De Laurentiis ha stimato in un valore pari a 400 milioni di euro. La notizia che sicuramente non farà piacere ai romani è che questa cifra la stanno già pagando, ogni anno, per coprire i servizi che vengono offerti allo Stato del Vaticano. Anzi, per l'esattezza, i costi che, annualmente, il comune di Roma è costretto a pagare ammonterebbero a più di 440 milioni di euro. 

A rendere noto questo rapporto shock è il grillino Daniele Frongia, presidente della Commissione speciale che si occupa della razionalizzazione della spesa dell'Amministrazione capitolina. Da che cosa derivano tutti questi soldi che gli abitanti del Comune di Roma sono costretti a pagare per coprire le spese del Vaticano

Vaticano, le famiglie del comune di Roma pagano questi servizi senza saperlo

Innanzitutto, occorre considerare le tanto discusse esenzioni Imu sugli edifici adibiti a luogo di culto, i contributi che vengono elargiti per l'edilizia, nonchè ad esempio i costi straordinari che vengono sostenuti in occasioni di eventi particolari come è avvenuto, nel passato recente, per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II: non dimentichiamoci le polemiche che furono sollevate a questo proposito proprio per l'enorme spiegamento di forze dell'ordine, ben diecimila agenti, che costarono non poco dal punto di vista economico.
In pratica, come ha spiegato il consigliere del Movimento Cinque Stelle, ogni famiglia residente nel comune di Roma paga in media una somma pari a 400 euro all'anno per sostenere la copertura di tutti questo costi che dovrebbero essere a carico dello Stato Vaticano.

Quasi mezzo miliardo di euro ed è polemica sul Web

A questo proposito, si sta infiammando la polemica sul Web: c'è chi sta dalla parte del Vaticano, difendendo l'operato umanitario della Chiesa Cattolica, ribadendo il fatto che l'organizzazione di eventi così importanti come le beatificazioni dei santi richiamano un elevatissimo numero di fedeli che si traducono in altrettanti benefici economici per la città; c'è chi, invece, sostiene che il Vaticano sia tenuto a pagare le tasse e i costi per questi servizi, nè più, nè meno come un 'normale' contribuente italiano. In ogni caso, le famiglie residenti nella Capitale non faranno salti di gioia nel sapere che, oltre a pagare le tasse per 'Cesare', ossia lo Stato italiano, sono costrette, a loro insaputa, a tirar fuori altro denaro per il Vaticano. Possiamo solo immaginare i residenti dello Stato pontificio mentre intonano l'inno: 'Grazie Roma...'