Con l'entrata in vigore, dal primo gennaio 2015, del nuovo Isee (Indicatore di situazione economica equivalente), circa 1,2 milioni di famiglie rischiano di perdere la possibilità di accedere ai contributi spettanti alle famiglie con basso reddito. Si tratta del 20% dei 6 milioni di famiglie che ne hanno fatto richiesta nel 2014 per ottenere sconti sulle rette per gli asili nido, le università, le bollette, per l'accesso ai contributi alloggiativi ed altre agevolazioni previste per i nuclei familiari a basso reddito.

L'allarme è stato lanciato da Valeriano Canepari, presidente della Consulta dei Caf, secondo il quale le nuove è più restrittive regole per la determinazione dell'Isee 2015 ha indotto numerosi contribuenti a desistere dal presentare la richiesta.

Nuovo Isee: Come cambiano le regole per la determinazione

Avviata già nel 2011 con la meritoria intenzione di stanare i "furbi" che accedono ad agevolazioni senza averne bisogno, la riforma dell'Isee ha conosciuto un iter piuttosto travagliato, giungendo dopo una lunga gestazione alla pubblicazione, nel novembre scorso, delle regole per il modello di Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) necessario alla determinazione del nuovo Isee.

Con il nuovo sistema, viene dato maggiore peso al valore patrimoniale della casa e viene richiesto di dichiarare tra i redditi anche somme fiscalmente esenti. Restrizioni bilanciate da una maggiore attenzione sulla situazione occupazionale e alle eventuali spese per il mantenimento di coniuge e figli nei casi di separazione o divorzio.

Vengono, in definitiva, introdotti una serie di controlli sui dati patrimoniali contenuti nel Dsu, finora esclusi in quanto basati sull'autocertificazione, che hanno indotto molti contribuenti a rinunciare alla richiesta del nuovo Isee, nella certezza di non rientrare nella fascia con diritto alle agevolazioni.

Nuovo Isee: il ruolo dei CAF

La maggiore preoccupazione espressa dai Caf riguarda il fatto non è ancora stata firmata la convenzione tra l'Inps e i Centri di Assistenza Fiscale che dovrebbe contemplare un sostanzioso aumento (50%) delle tariffe par la compilazione delle pratiche di compilazione del Dsu, senza il quale l'Inps non può elaborare il valore del nuovo Isee con il quale le famiglie dovrebbero accedere alle agevolazioni previste.

L'aumento, sostiene Canepari, è giustificato non solo dalla riduzione della platea dei contribuenti che richiederanno l'Isee per il 2015, ma anche dalla maggiore difficoltà di calcolo per la compilazione della Dichiarazione sostitutiva unica. In media, se in precedenza i Caf percepivano 10 euro per ogni richiesta compilata, ora ne richiederebbero 15.

Nel perdurare della situazione di assenza della nuova convenzione con l'Inps, i Caf minacciano di sospendere il servizio di compilazione del Dsu, eventualità che impedirebbe a molte famiglie di ottenere sgravi che, perdurando il periodo di grave crisi che l'Italia sta attraversando, sono fondamentali per l'accesso ad importanti servizi, quali l'assistenza, la casa e il diritto allo studio.