Chi, a cavallo tra il 2014 ed il 2015, era intenzionato ad aprire la partita Iva, probabilmente lo ha fatto prima del nuovo anno in scia ai timori di non poter aderire, pur avendone i requisiti, al vecchio regime fiscale di vantaggio. E' così che il Tesoro, nel fornire il dato sulle aperture delle partite Iva nel mese di gennaio del 2015, ha spiegato un crollo che è stato pari al 29,7%. Nel primo mese del nuovo anno, in particolare, sono state aperte 'solo' 56.717 partite Iva in scia ai timori sopra citati. Poi però, con l'entrata in vigore del Decreto Milleproroghe, per tutto l'anno in corso e per via transitoria, l'adesione al vecchio regime fiscale di vantaggio, sottolinea altresì il Ministero delle Finanze, resta comunque confermata e consentita sempre chiaramente nel rispetto dei requisiti richiesti.

Per quel che riguarda la distribuzione territoriale delle partita Iva nel mese di gennaio del 2015, il Ministero fa presente come il 43,7% del totale sia stato aperto nelle Regioni del Nord rispetto al 34,6% del Sud e delle Isole, e del 21,6% rilevato nelle Regioni del Centro Italia. Rispetto al dato nazionale di gennaio del 2015, rappresentato da un calo delle aperture di partita Iva pari al 29,7%, la flessione è stata meno pronunciata nella Regione Sardegna ed in Campania, in entrambi i casi con un -19,4%, mentre decisamente sopra la media è stato il calo delle aperture in Valle D'Aosta e nella Provincia Autonoma di Bolzano rispettivamente con un -43,8% ed un -44%.

Il Ministero ha anche fornito il numero di partite Iva che, nel mese di gennaio del 2015, hanno aderito al nuovo regime fiscale di vantaggio che, rispetto a quello preesistente, è stato introdotto dalla Legge di Stabilità del 2015.

Nel dettaglio, sono 10.708 i soggetti con partita Iva che hanno aderito nel mese di gennaio del 2015 al nuovo regime forfetario che, nell'osservanza dei requisiti richiesti in termini di ricavi/compensi, rispetto al vecchio regime può essere invece mantenuto senza limiti di tempo.