Allarme fisco, tasse in aumento per il 2015 secondo quanto reso noto dalla Cgia di Mestre che ha condotto una ricerca analizzando le prime delibere pubblicate da alcuni comuni italiani relativamente all'applicazione delle aliquote imu e tasi per la tassazione degli immobili. Anche se al momento i comuni che hanno già deliberato sono pochi, si rileva comunque un trend negativo per le tasche dei contribuenti che si ritroveranno a dover pagare maggiori tasse rispetto all'anno precedente per quanto concerne l'imu e la tasi.

La situazione sarà sicuramente più chiara nei prossimi giorni quando ci saranno un maggior numero di delibere su aliquote e detrazioni per imu e tasi, poichè al 31 maggio 2015 scade il termine per l' approvazione dei bilanci preventivi da parte delle amministrazioni comunali.

Il segretario della Cgia, Bortolussi riferisce che la maggior parte dei sindaci dei comuni, oggetto dell'analisi condotta, sono stati costretti a ritoccare verso l'alto le aliquote ovvero a diminuire le detrazioni, al fine di poter garantire la stessa qualità dei servizi ai propri concittadini.

A rendere ancora più grave la situazione, continua Bortolussi, sarà la mancanza, nelle casse delle amministrazioni comunali, di 625 milioni di euro rispetto all'anno precedente; tali somme erano state infatti finanziate dal governo per il solo anno 2014, al fine appunto di calmierare l'incidenza della tasi sulla prima casa.

Quindi considerando la mancanza di tali fondi e i nuovi tagli operati nei confronti degli enti locali, mancheranno all'appello delle casse comunali oltre 2,1 miliardi di euro, che inevitabilmente dovranno essere parzialmente coperti dai cittadini attraverso l'innalzamento delle tasse sugli immobili.

L'associazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre sottolinea inoltre il fatto che non solo si prevede un aumento della tassazione per quanto riguarda la tassazione sugli immobili nel 2015, ma che addirittura , la tasi sulla prima casa, se non verrà applicata la local tax, nel 2016, rischia di essere soggetta all'aliquota del 6 per mille.

Si prospetta quindi l'ennesimo anno amaro per i contribuenti italiani possessori di immobili, sui quali i comuni scaricheranno la loro necessità di fare cassa a fronte dei tagli che il governo opera nei loro confronti.