Torna l'odiato appuntamento con Tasi e Imu 2015. Scade infatti il prossimo 16 giugno il termine per saldare i due acconti, con i cittadini ancora in attesa di sapere che tipo di aliquote applicheranno i Comuni di residenza. Per il momento e in assenza di nuove comunicazioni ciascun contribuente dovrà tenere conto delle vecchie aliquote, quelle già utilizzate per il saldo dello scorso anno. Prima di analizzare procedure di calcolo e base imponibile dei due tributi appare opportuno fare un riflessione attenta e puntuale relativa alle tasse sulla casa.

Il premier Renzi aveva annunciato grandi novità per l'anno in corso ma alla fine nulla o quasi è cambiato, con la conseguenza che tutti i cittadini sono nuovamente chiamati ad adoprarsi in prima persona per effettuare i calcoli. Essendo infatti tributi in autoliquidazione, sia Imu che Tasi 2015 vanno calcolate in autonomia dal contribuente di turno. Rammentate dunque, nessun bollettino precompilato verrà inviato verso le vostre case.

Regole e termini di pagamento acconto Tasi e Imu 2015: calcolo e aliquote Comuni, scadenza tra tre settimane

In questa sede ci preme in particolare rispondere ad una domanda: cos'è necessario sapere sull'acconto Imu e Tasi 2015? Partiamo dalle aliquote. Quella base dell'Imu è al 7,6 per mille, i Comuni però hanno la solita discrezionalità: o scendono al 4,6 per mille o salgono al 10,6 per mille. Discorso diverso per quella Tasi, che di base è fissata all'1 per mille e che di norma non può superare il 2,5 per mille. Sulla Tasi vale la solita regola dell'addizionale (massimo 0,8 per mille) che può essere applicato per finanziare le detrazioni. L'ammontare massimo sulla prima casa non può dunque spingersi oltre il 3,3 per mille. Passiamo adesso al calcolo. Qui le cose si complicano, perché se è vero che il contribuente deve tenere conto delle aliquote utilizzate lo scorso anno rimane il fatto che la situazione potrebbe essere cambiata. La rendita catastale potrebbe essere mutata, il fabbricato può non essere più destinato agli stessi usi di prima, il cittadino può aver comprato o venduto un immobile. In definitiva è necessario tenere conto di ogni variazione che possa essersi presentata con decorrenza a partire dal primo gennaio 2015. Il consiglio è quello di recarsi in un centro CAF che conteggerà l'annualità dovuta e l'acconto Imu e Tasi 2015 da dover versare. Chi volesse effettuare il conteggio in autonomia deve valutare, oltre alle già citate aliquote, anche la base imponibile, altro fattore di fondamentale importanza. Nel caso dell'Imu sui fabbricati quest'ultima coincide con la rendita catastale rivalutata al 5% e moltiplicata per 160. La scadenza, lo ribadiamo, è fissata al 16 giugno. Per quanto concerne le modalità di pagamento si può procedere online, mediante modello F24, oppure in posta, servendosi dell'apposito bollettino. Riallacciandoci al discorso che si faceva in apertura, quello in corso dovrebbe essere l'ultimo anno di sopravvivenza di una simile impostazione tributaria per quel che concerne le tasse sulla casa. Dal prossimo anno dovrebbe cambiare tutto, anche se non è ancora chiaro verso quale direzione deciderà di procedere il Premier Renzi.