Come si calcola la Tasi 2015 per un immobile in comodato d'uso? Tra poche settimane c'è da pagare la prima rata di acconto della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che è una delle tre parti della Iuc, assieme all'Imu e alla Tari: precisamente entro il 16 giugno andrà pagato il 50% del totale che si ottiene calcolando la Tasi 2015 con le aliquote decise quest'anno dai Comuni, oppure con quelle dello scorso anno dove le amministrazioni non hanno deciso per tempo (cfr l'articolo Novità aliquote 2015 Tasi e Imu). Ma per quel che riguarda gli immobili in comodato d'uso bisogna dare delle ulteriori specificazioni anche perchè le delibere comunali possono prevedere diversi trattamenti, anche più favorevoli nel caso di comodato a parenti in linea retta di primo grado.

Infatti secondo la Legge n° 47-2014 ogni Comune può equiparare un immobile concesso in comodato d'uso a parenti in linea retta entro il primo grado (figli, genitori, fratelli) all'abitazione principale se e solo se il comodatario usa l'immobile in questione come prima casa, ovvero come sua abitazione principale. Conviene quindi che gli interessati si informino direttamente presso il proprio municipio, o sul sito del Comune ove sorge l'immobile in comodato su cui si deve calcolare la Tasi.

Da specificare che, dove si prevede l'equiparazione "immobile in comodato d'uso ai parenti di primo grado - abitazione principale" ciò vale solo per la quota di rendita catastale entro i 500 euro, limite che però decade se il comodatario ha un reddito ISEE massimo di 15mila euro all'anno (lui o il nucleo familiare a cui appartiene).

Nel primo caso nel calcolo della Tasi va applicata l'aliquota per la prima casa decisa dal Comune per la parte fino a 500 euro ed ovviamente le detrazioni Tasi per abitazione principale, mentre per la parte eccedente i 500 euro si applica l'aliquota Tasi per gli immobili diversi dall'abitazione principale. Sempre per la quota di rendita catastale oltre i 500 euro il proprietario deve anche calcolare l'Imu...

e pagarla ovviamente. Consigliamo di leggere la guida Metodi di pagamento Tasi e Imu ed esenzioni per informazioni generali su come pagare e fare il calcolo.

Nel secondo caso, cioè di assimilazione ad abitazione principale di un immobile in comodato d'uso ad un parente in linea retta di primo grado solo se il reddito ISEE non supera i 15.000 euro, sull'intero valore della rendita catastale non si calcola/paga l'Imu ma solo la Tasi sull'intero valore con i parametri delle prime case.

Chi deve pagare la Tasi per un immobile in comodato d'uso? Se non c'è alcuna equiparazione alla prima casa allora come nei normali casi di affitto paga anche l'inquilino/comodatario per una quota tra il 10% ed il 30% secondo le delibere comunali, se c'è stata equiparazione paga solo il proprietario/possessore e non il comodatario, per intero se si rientra nel caso del reddito ISEE sotto i 15mila euro, solo per la parte calcolata sulla rendita catastale fino a 500 euro negli altri casi.