Nel 2013 con la legge 147/2013, la Finanziaria o Legge di Stabilità come la conosciamo oggi, dell'allora premier Letta, si era stabilito che dal 2015 per la Tasi i contribuenti avrebbero ricevuto a casa il bollettino precompilato. In pratica, come succedeva con la vecchia Ici, non sarebbe toccato più al contribuente fare i calcoli per quantificare l'imposta ma sarebbero stati i Comuni a farli per lui. La Legge 89 del 2014 ha inoltre stabilito l'obbligo per i Comuni di offrire la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti, rendendo così di fatto disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta e spedendoli direttamente a casa del contribuente.

In parole povere, se il contribuente lo vuole, può fare richiesta al suo Comune in modo tale da ricevere a casa il bollettino per il pagamento della Tasi. Peccato però che la gran parte delle case comunali non sia stata capace di organizzarsi in tempo per la nuova procedura. Solo alcuni minuscoli Comuni hanno tutto pronto per spedire i bollettini a casa. Le grandi città sembra che nemmeno vogliano farlo ed in effetti, in linea generale, forniscono sui loro siti web ufficiali il programma per il calcolo e la stampa del fatidico F24, per permettere al contribuente di quantificare il tributo da sé.

In molte grandi città si sono aperti nelle case comunali sportelli dove avere informazioni e dove farsi compilare il bollettino, un contact center a tema.

Il rischio è di incorrere in ricorsi e mancati pagamenti che porterebbero le amministrazioni comunali a perdere gran parte del gettito della tassa sulla casa sulla quale fanno molto affidamento. Pare che il meccanismo sarà approntato solo per il 2016, quindi per quest'anno nessuna local tax e niente semplificazione. Meno male che almeno per la prima rata, quella in scadenza il prossimo 16 giugno le aliquote sono immutate e quindi i calcoli vanno fatti con le medesime dello scorso anno. Concludendo, sappiamo più o meno quanto dovremo pagare ed almeno questa è una notizia positiva.