Oggi, 16 giugno 2015, scade il termine per l'acconto dell'Imu e della Tasi relativi all'anno 2015: leggiamo tutte le informazioni necessarie per procedere al pagamento della prima rata delle due imposte e le indicazioni per i casi in cui si procede al versamento con ritardo o con errori.

Imu 2015, come procedere al pagamento dell'acconto

L'Imu dovrà essere pagata su tutte le proprietà immobiliari in possesso, ad esclusione delle abitazioni principali e delle relative pertinenze. L'imposta dovrà essere pagata anche per le aree edificabili e per i terreni agricoli, esclusi quelli situati nei comuni dichiarati totalmente mondani.

Non devono pagare l'Imu agricola i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli.

Per calcolare l'acconto Imu è sufficiente rivalutare del 5 per cento la rendita catastale e moltiplicare per il coefficiente fisso dell'immobile (per le abitazioni è pari a 160). Al risultato ottenuto bisognerà applicare l'aliquota. In ogni modo, per questa prima rata si applicano ancora le aliquote del 2014: pertanto basterà pagare la metà di quanto si è versato nel 2014. Il saldo dovrà essere effettuato entro il 16 dicembre, con le aliquote del 2015 che nel frattempo verranno deliberate.

Calcolo Tasi 2015, come pagare l'imposta

L'acconto della Tasi 2015 prevede un meccanismo di calcolo uguale a quello dell'Imu, con l'applicazione delle detrazioni deliberate dai Comuni: si fa riferimento ancora alle aliquote 2014 per la maggior parte dei Comuni che non hanno ancora proceduto alla nuova delibera dell'imposta che va pagata sulle abitazioni principali e su tutti gli altri tipi di fabbricati.

Sono esclusi i terreni agricoli.

Imu e Tasi 2015, pagamento in ritardo o con errori

I contribuenti che non pagheranno l'acconto entro domani 16 giugno 2015 o chi si dovesse accorgere di aver commesso degli errori nel calcolo dell'imposta, può pagare in ritardo con una maggiorazione dello 0,2% dell'imposta per ogni giorno di ritardo fino al 30 giugno, oltre al pagamento degli interessi da calcolarsi con percentuale dello 0,5% annuo.

Per pagamenti in ritardo dal 1° al 16 luglio, la sanzione si calcola con percentuale pari al 3%.

Ad esempio, se l'acconto Imu è pari a mille euro e l'imposta è pagata con 10 giorni di ritardo, occorrerà pagare una sanzione del 2% (ovvero 0,2% per 10 giorni) che sarà di 20 euro. Gli interessi, invece, per 10 giorni ammonteranno a 14 centesimi.