Venerdì 24 luglio 2015, la Corte di Cassazione ha emanato una sentenza che di fatto condannerà tutte le scuole paritarie a pagare le tasse sulla casa. La sentenza ha inflitto a due istituti paritari di Livorno l'obbligo di pagare 422mila euro di ICI arretrata al Comune.

Cosa sono gli istituti paritari?

Le scuole paritarie sono quelle che pur avendo piena autonomia didattica, rilasciano attestati che hanno lo stesso valore di quello delle scuole normali. Il loro riconoscimento risale alla legge 62 del 10 marzo 2000. Ogni istituto per essere considerato paritario deve farne richiesta e deve rispettare i requisiti stabiliti dalla legge.

L'effettiva dotazione dei requisiti necessari viene controllata direttamente dal Ministero dell'Istruzione che ne conferma o boccia la parità. Le scuole paritarie vengono distinte da quelle statali, ma di fatto tutte e due sono a tutti gli effetti le scuole pubbliche che conosciamo. In Italia ci sono poco meno di 14 mila scuole paritarie di cui circa il 63% sono cattoliche, basti pensare all'asilo nido delle suore.

La sentenza della cassazione:

Dal 1992 vige l'esenzione dal pagamento delle imposte sugli immobili, per tutte le strutture adibite ad un uso non esclusivamente commerciale e quindi a scopo di lucro che servono per attività assistenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive.

La sentenza della Cassazione, condannando i due istituti a pagare l'ICI arretrata (dal 2004 al 2009), ha stabilito, tra le righe della sentenza, che le scuole paritarie, dal momento che si fanno pagare la retta dai genitori dei bambini, non possono essere considerate senza scopo di lucro. La sentenza vale per i due istituti di Livorno, ma di fatto fa giurisprudenza.

In parole povere da domani, tutte le scuole paritarie, fino a ieri esenti da IMU ed ICI, saranno costrette a pagare le imposte. Naturalmente, alla fine saranno sempre i genitori a farsene carico, poiché immaginiamo che le scuole aumenteranno le rette.

Le reazioni post sentenza

I Vescovi della CEI (la Commissione Episcopale Italiana) ha duramente contestato la sentenza mostrando i bilanci della maggior parte degli istituti paritari che presentano saldi in rosso e che perciò essere accusati di fare lucro è una falsità.

La politica è divisa tra favorevoli e contrari. Ci sono quelli, come SEL, che parlano di sentenza che elimina una discriminazione tra istituti e che quindi è ragionevole. Poi ci sono quelli che considerano la sentenza ingiusta e che credono che rischiare di far chiudere le paritarie produca un danno maggiore all'Erario. Secondo questi ultimi dovrebbe essere lo Stato a subentrare nella gestione di un istituto che chiude. In questo caso secondo le stime, per l'Erario ci sarebbero costi decuplicati. Il Governo ha fatto sapere che aprirà subito un tavolo di discussione per mettere a posto la situazione dal punto di vista normativo.