In Parlamento si continua a discutere sulle modalità di pagamento del Canone Rai 2016. Questo infatti si pagherà in maniera diversa da quanto avvenuto fino ad ora a partire dal prossimo anno. La novità più importante è che il Canone non si pagherà più col tradizionale bollettino che da sempre caratterizza questa tassa, ma attraverso la bolletta della luce. Il pagamento dovrebbe avvenire in 10 rate annuali da pagare con le prime 5 bollette della luce. Tuttavia nelle ultime ore è emersa la possibilità che il Parlamento apporti delle modifiche a queste modalità, in fase di secondo passaggio alla Camera della legge di stabilità.

Infatti non a tutti è piaciuta l'idea di dividere il Canone in 10 rate, visto e considerato che le bollette della luce sono bimestrali e dunque sono solo sei.

Il Parlamento discute se apportare modifiche al provvedimento

Altro argomento di discussione per il Parlamento,nei prossimi giorni, è quello che riguarda la possibile estensione della soglia di reddito sotto la quale gli anziani over 75 non pagano il Canone Rai. Si vuole dunque allargare la fascia di coloro che verranno esentati dal pagamento del Canone, grazie ai maggiori introiti che da quest'anno dovrebbero arrivare con questo nuovo modo di riscuotere la tassa. Questo nuovo sistema, infatti, dovrebbe quasi azzerare l'alta evasione, che da sempre caratterizza il pagamento del Canone dellatv pubblica nel nostro paese.

Ricordiamo che questo cambio sulle modalità di pagamento della tassa sul possesso di apparecchi televisivi è stata fortemente voluta dal premier Matteo Renzi, il quale spera cosi facendo di azzerare l'evasione e abbassare ulteriormente nei prossimi anni l'importo da pagare, che già quest'anno passa da 113,5 a 100 euro.Ricordiamo inoltre che il Canone non va pagato da chi non possiede apparecchi televisivi.

Quindi la visione dei canali Rai in streaming su pc, tablet e smartphone non comporta al momento il pagamento del Canone. Ovviamente chi si trova in questa situazione dovrà fare richiesta mediante dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Questo in quanto, in assenza di tale dichiarazione, lo Stato presume il possesso dell'apparecchio tv.