È proprio il caso di dirlo: tasse che vanno, tasse che vengono. L'ultima novità che arriva è la tassa sull'ascensore, che effettivamente mancava all'appello, e che potrebbe arrivare a costarci il doppio della Tasi. A denunciarlo è Confedilizia, che per bocca del Presidente Giorgio Spaziani Testa lancia un vero e proprio appello al premier italiano Matteo Renzi: "Ci appelliamo al Presidente del Consiglio, affinché non venga imposta a milioni di famiglie, già provate dalla congiuntura economica, un spesa che annullerebbe in un colpo solo gli effetti dell'abolizione della Tasi sull'abitazione principale, imponendo esborsi pari al doppio del gettito della Tasi stessa.

La sicurezza è un mero pretesto perché cela interessi di alcune categorie che intendono lucrare a spese di famiglie e condomini".

Il provvedimento in questione è un Decreto del Presidente della Repubblica, redatto dal Ministero dello sviluppo economico in ottemperanza ad una normativa europea sulla sicurezza degli ascensori ed attualmente al vaglio del Dipartimento degli affari giuridici e legislativi del Governo e atteso per una discussione nei prossimi Consigli dei Ministri. Successivamente sarà oggetto del giudizio del Consiglio di Stato, quindi se approvato finirà sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni. L'art. 2 di tale decreto prevede per gli ascensori già in servizio, la possibilità per i soggetti abilitati ai controlli e alle verifiche di conformità e sicurezza, di poter prevedere ulteriori accertamenti di requisiti minimi, come ad esempio la precisione di fermate e livellamento tra cabina e piano, illuminazione del piano macchina, buon funzionamento dei meccanismi di chiusura delle porte di piano, rischio di schiacciamento per porte motorizzate, presenza di dispositivi di comunicazione bidirezionali, adeguata illuminazione del vano ascensore.

Ad aggiungersi al coro di chi non vuole l'attuazione di questo provvedimento è l'Associazione dei proprietari di case, che in una nota precisa "che la sicurezza è già garantita dalle attuali norme ed è palese, tanto che bassissima è la percentuale di incidenti, in presenza di un traffico giornaliero di 30-40 milioni di passeggeri".

Non tarda ad arrivare la risposta del Ministero dello sviluppo economico, che in una nota precisa che non ci saranno verifiche straordinarie sugli ascensori, saranno attenzionati quelli installati prima del 1999, anno di attuazione delle Direttive europee. Aggiungendo che i requisiti selezionati "sono stati selezionati in modo proporzionato e selettivo, quindi non possono determinare spese eccessive", che ricorda il Ministero potranno essere graduate su un massimo di quattro anni e beneficiare delle relative detrazioni fiscali.