Dallo scorso 15 aprile è possibile scaricare dal sito dell’Agenzia delle Entrate il Modello 730 precompilatorelativo ai redditi percepiti nell’anno 2015. Numerose le novità presenti nella nuova dichiarazione dei redditimessa a disposizione dei contribuenti, dopo il debutto avvenuto lo scorso anno, non senza problemi, che dovrebbe, secondo quanto dichiarato dal direttore delle Entrate, Rossella Orlandi, sgravare l’Agenzia dai controlli di routine che distolgono dal compito principale della lotta all’evasione.

Le novità del Modello 730 precompilato 2016

Il nuovo730 precompilato conterrà importanti novità rispetto alla versione di debutto dello scorso anno che aveva costretto gran parte dei contribuenti ed intervenire, comunque, con integrazioni e richieste di modifiche, rendendo quasi sempre inutilizzabile la dichiarazione precompilata scaricata dal sito dell’Agenzia delle Entrate.

La novità di maggior rilievo è senza dubbio quella costituita dall’inclusione delle spese detraibili come quelle sanitarie e universitarie oltre a quelle derivanti dai versamenti per la previdenza complementare e dalle prime rate dei lavori di ristrutturazione.

Lo scorso anno oltre il 70 per cento dei contribuenti era stato costretto a ricorrere ai CAF per poter integrare le loro dichiarazioni con le detrazioni non comprese, costringendo i centri d’assistenza ad un supplemento di operazioni che avevano costretto l’Agenzia delle Entrate e concedere una proroga sulle scadenze per l’invio delle integrazioni.

Come evitare i controlli sul Modello 730 precompilato 2016

Nel caso in cui dovessero rendersi ancora necessarie delle modifiche alla dichiarazione dei redditi precompilatapredisposta dall’Agenzia delle Entrate, queste potranno essere inviate a partire dal prossimo 2 maggio e fino al 7 luglio.

Coloro che accetteranno la dichiarazione inviata dalle Entrate potranno evitare i controlli futuri sui documenti relativi alle detrazioni inserite nel modello scaricato online.

Si tratta di un passo decisivo, secondo i vertici delle Entrate, verso l’attuazione della cosiddetta ‘compliance’, vale a dire l’adesione spontanea dei contribuenti alle deduzioni del fisco, che si inserisce nell’ambito di una strategia che mira a rafforzare la fiducia dei cittadini nei confronti dell’autorità tributaria.

Un cambio di strategia che dovrebbe consentire di liberare risorse verso lo svolgimento di attività mirate alla lotta all’evasione fiscale, considerata sempre di più il vero problema dei conti pubblici italiani.