Il Premier Matteo Renziqualche giorno fa ha comunicato di essere al lavoro per cercare di chiudere l’Ente di riscossione per antonomasia, Equitalia. La notizia che sembrava essere una classica bufala si è rivelata fondata, tanto è vero che ha fatto il giro del Web, dei notiziari e dei quotidiani. Nella migliore delle ipotesi, che il Governo vada in porto con quest’altra annunciata rivoluzione, stavolta nel settore della riscossione, il lavoro di Equitalia continua imperterrito. L’Ente continua a mandare cartelle e a riscuoterle per gli altri Enti che ne hanno chiesto l’operato.

La novità è che presto le cartelle di pagamento arriveranno in maniera diversa da come le ricordiamo oggi.

Nuove rateizzazioni senza farne richiesta

La dilazione dei debito con il Concessionario alla riscossione è una pratica diffusa da anni e molte volte rappresenta una scialuppa di salvataggio per soggetti che altrimenti avrebbero difficoltà a pagare i propri debiti. Con la Legge di Stabilità 2016, si è intervenuto per correggere la rigidità di Equitalia e per consentire anche a soggetti che avevano già aperto negli anni precedenti un piano dilazionatorio ma che poi ne erano stati dichiarati decaduti perché non hanno pagato alcune rate. Infatti, dal 2016, anche questi debitori in difficoltà nel pagare le rate potevano riottenere il beneficio del vecchio piano dilazionatorio, ritornando a pagare almeno una delle rate che risultavano insolute.

È la conferma che riscuotere il credito vantato da parte del Concessionario è di fondamentale importanza ed ecco perché si cerca in tutti i modi di favorirlo. Proprio per la necessità di limitare al minimo possibile il portafoglio insoluti, le novità dal punto di vista della rateizzazione non si limitano alla riapertura per contribuenti decaduti.

Infatti, le nuove cartelle di pagamento che invierà il concessionario, per debiti sotto i 50mila euro, saranno inviate già con il prospetto della rateizzazione che il Concessionario ha studiato per il soggetto debitore. In parole povere, oltre che il bollettino precompilato con l’intero ammontare del debito, anche il piano di rientro a rate concesso senza che il contribuente lo abbia richiesto.

Le rate scendono da 100 a 50 euro

A dire il vero, questa non è una assoluta novità, perché è già in vigore a Varese, Lecce e Firenze, dove si è ben pensato di avviare una sperimentazione del nuovo meccanismo. I risultati incoraggianti dal punto di vista dei crediti riscossi, soprattutto di quelli che risultavano di difficile incasso, hanno spinto Equitalia a prevedere l’estensione di questa misura a tutto il territorio nazionale. Con il doppio scopo poi, di favorire l’incasso del Concessionario ed agevolare quanto più possibile il debitore nell’ estinzione del debito, le rate minime di dilazione previste da Equitalia si sono dimezzate. Infatti, chi ci è passato sa benissimo che la rata minima per pagare un debito con il Fisco attraverso l’Ente di riscossione era di 100 euro.

Con le rate pre-calcolate e proposte al contribuente d’ufficio, la rata minima sarà di 50 euro. Al contribuente che ha ricevuto la cartella quindi non resterà che accettare il piano di rateizzazione così proposto, senza dover chiederlo o fare azioni di nessun tipo.