Il decreto fiscale, quello che ha confermato la chiusura di Equitalia dal prossimo luglio, ha corretto la sanatoria delle cartelle e delle multe che i contribuenti, entro il prossimo 31 marzo, potranno richiedere. Lo sconto offerto chiedendo la definizione agevolata dei debiti è sicuramente interessante, ma la sanatoria non è richiedibile da tutti. Inoltre, lo sconto su quanto dovuto è concesso solo di fronte all’adesione ad un pacchetto di rate esiguo e di limitato numero. Tutte queste cose, limitano di molto il campo dei possibili richiedenti la definizione agevolata.

Cosa si può rottamare

Non si tratta di un condono, questo deve essere chiaro. Siamo di fronte ad una rottamazione delle cartelle e delle multe, cioè ad uno sconto offerto sugli importi dovuti. Aderendo alla rottamazione e ad istanza accettata, i contribuenti pagheranno solo gli importi relativi ai tributi evasi ed agli interessi di ritardata iscrizione a ruolo. Vengono esclusi gli interessi di mora e le sanzioni che in definitiva, significa un risparmio medio del 30%. Parlare di ruoli è comunque riduttivo, perché nella rottamazione rientrano le multe del Codice della Strada e altre cartelle che derivano da ingiunzioni di pagamento, cioè da atti che non riguardano l’operato di Equitalia. Infatti, numerosi Enti, non si avvalgono (o non lo facevano) di Equitalia per la riscossione dei loro tributi.

In definitiva, dentro tutte le cartelle, ingiunzioni e multe dal 2000 al 2016. Per i debiti più nuovi (quasi tutti quelli 2016), per i quali Equitalia ancora deve mandare a casa del contribuente la relativa cartella, le vie sono due. In primo luogo, bisogna aspettare febbraio, mese in cui Concessionario dovrebbe comunicare al contribuente i ruoli di nuova emissione e l’invito a rottamarli.

In alternativa è possibile presentarsi agli sportelli e richiedere un estratto di tutti i ruoli, cosa che è anche consigliabile per verificare quante e quali cartelle sono davvero da pagare, tra errori, prescrizione ed anomalie.

Rate, contenziosi e informazioni

La rottamazione è consentita anche a chi ha rateizzazioni in corso con Equitalia o chi è decaduto da precedenti piani di dilazione prima dello scorso ottobre.

Bisognerà però rinunciare ai vecchi piani dilazionatori ed essere in regola con i pagamenti delle vecchie rate fino al 31 dicembre 2016. Una volta chiesta l’adesione alla sanatoria, il debito verrà ricalcolato al netto dei pagamenti delle vecchie rate e nel caso in cui queste abbiano già superato il debito residuo, la posizione debitoria del contribuente verrà cancellata. Sono esclusi dalla possibilità i soggetti che hanno l’ultima rata dei vecchi piani in scadenza il 31 dicembre 2016. Purtroppo, il vincolo della regolarità delle ultime rate 2016 è determinate per poter accedere alla sanatoria e quindi, anche i soggetti che hanno già pagato molte rate e quindi molte delle sanzioni e degli interessi che oggi non sarebbero più dovuti devono continuare a pagare o sistemare le pendenze vecchie nonostante si sia già superato l’importo del debito ricalcolato.

Aderire alla sanatoria è possibile tramite il modello DA1 predisposto da Equitalia e presente sul suo sito ufficiale. Le modalità di invio del modello sono le solite, cioè fisicamente agli sportelli di Equitalia o in via telematica utilizzando gli indirizzi email o PEC delle varie sedi regionali del Concessionario che ricordiamo, sono diverse e pubblicate sempre sul portale ufficiale. Il pagamento deve avvenire in unica soluzione o in massimo 5 rate. In quest’ultimo caso verranno caricati gli interessi legali della nuova rateizzazione (il 4% annuo più o meno) e le rate saranno 3 nel 2017 e 2 nel 2018. Il 70% del debito deve essere pagato nel 2017 e l’ultima rata deve essere pagata entro settembre 2018. Da Equitalia entro il 31 maggio arriverà conferma dell’avvenuta accettazione dell’istanza con i relativi nuovi bollettini e le loro scadenze.