Gli appunti mossi dalla Comunità Europea sui conti pubblici italiani, anche dopo la nuova Legge di Bilancio, obbligano il Governo ad intervenire di nuovo. Manovra finanziaria dopo manovra finanziaria, le famose clausole di salvaguardia vengono detonate. La spesa pubblica però non scende come Bruxelles vorrebbe e adesso spunta l’idea di varare una mini manovra per scongiurare il pericolo che queste assicurazioni sui conti pubblici utilizzate dal Governo, vengano richiamate. Ma come si fa ad abbattere la spesa pubblica è una domanda che trova sempre la stessa risposta, chiedere sacrifici ai cittadini.

Il bivio

Le clausole di salvaguardia sono vincoli di bilancio che rientrano da anni in ogni Legge di Stabilità varata dal Governo, anche nell’ultima. Si tratta dell’aumento dell’IVA e delle accise che vengono utilizzate come assicurazione nel caso in cui il Governo non riesca a rientrare nel taglio di spesa pubblica previsto. In pratica, se non tornassero i conti, scatterebbero gli aumenti di IVA ed accise che riporterebbero le cose a posto con la soddisfazione della UE. Come riporta il quotidiano “Il Giornale” del 20 febbraio, il Ministero dell’Economia sta lavorando per recuperare 3,4 miliardi di euro che mettano a posto i conti dello Stato. Necessario quindi partire con una nuova manovrina che come al solito mette sul tavolo, nuove ed ipotetiche Tasse per gli italiani, celate dietro la riduzione di qualche agevolazione fiscale oggi disponibile.

Il Governo quindi è chiamato a scegliere quale via adottare tra l’utilizzo delle clausole di salvaguardia o la riduzione delle detrazioni fiscali per i cittadini.

Sparisce il libretto di circolazione

Qualsiasi sia la direzione che prenderà il Governo, si tratta di interventi che ne mineranno sicuramente la popolarità nei confronti del popolo.

Ecco perché la situazione prima descritta si scontra con una importante novità delle ultime ore, cioè l’addio al libretto di circolazione per autoveicoli. Si tratta di un provvedimento che nei prossimi giorni dovrebbe fare capolino in Consiglio dei Ministri e che creerà un unico foglio da portare in auto in sostituzione degli attuali certificati di proprietà e libretti di circolazione.

Un intervento questo che significa un risparmio medio di 30 euro circa a famiglia per via dei due bolli che verrebbero cancellati per ogni pratica di passaggio di proprietà o immatricolazione dei veicoli. Una misura questa che come riportano i giornali, risulta vecchia di due anni e bloccata dalla mancata emanazione del decreto attuativo che a giorni dovrebbe essere varato dal CDM.

Detrazioni fiscali a rischio

In un clima del genere, con l’Europa che chiede tagli e con il Governo che concede riduzioni di tasse, anche se per cifre irrisorie (oltre al libretto, anche l’aumento della no tax area per esempio), naturale pensare che qualcosa adesso potrebbe andare storto. Se da un lato, IVA e accise sarebbero un danno per i conti di ogni famiglia, la mini manovra prende in considerazione riduzioni delle detrazioni fiscali concesse fino ad oggi agli italiani.

Si parla di tagliare le detrazioni per le spese funebri e per gli animali domestici. Sempre tra le righe dell’articolo del Giornale, si sottolinea come queste due voci di detrazioni, abbiano cifre troppo basse statisticamente, per essere sufficienti a rispondere al diktat di Bruxelles. Si tratta di detrazioni che utilizzano gli italiani ogni anno con le dichiarazioni dei redditi e che conti alla mano, cumulate valgono meno di 300 milioni di euro. Ecco perché torna in auge il pericolo che vengano ridotte le detrazioni per spese sanitarie, lavoro e per familiari a carico. Queste si che sono detrazioni che costano tanto in termini di spesa per l’erario e ridurre queste sarebbe una via semplice per trovare i 3,4 miliardi necessari alla mini manovra. SI torna a parlare di rendere queste detrazioni meno vantaggiose al salire del reddito delle famiglie, ma in definitiva si tratta pur sempre di un aumento delle tasse.