Piuttosto che lavorare in nero, si è preferito ricorrere all'utilizzo dei Buoni Lavoro: il pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio avviene mediante "voucher" del valore nominale di € 10,00, di cui il 13% è contribuzione a favore della gestione separata INPS, accreditata sulla posizione individuale contributiva del prestatore; il 7% è la contribuzione a favore dell'INAIL per l'assicurazione antinfortuni; il 5% come compenso al concessionario (Inps), per la gestione del servizio; 75%, pari a 7,50 euro, compenso minimo di un’ora di prestazione.

Purtroppo, risulta opportuno parlare al passato. Infatti, la disciplina dei voucher è stata abolita in tutti i settori con il Decreto Legge n. 25/2017, entrato in vigore e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 marzo 2017, che ha disposto l’abrogazione immediata degli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act.

Cosa fare con i voucher già acquistati?

I voucher acquistati prima del 17 marzo, potranno comunque essere utilizzati entro il 31 dicembre 2017 e, nel periodo transitorio, rimarranno in vigore le vecchie regole, ovvero quelle previste dal Jobs Act: comunicazione preventiva obbligatoria, limiti di retribuzione e prestazioni che possono essere retribuite mediante l’utilizzo dei voucher Inps resteranno le stesse di quelle previste prima dell’entrata in vigore del D.L.

n. 25/2017. Al momento, non ci sono alternative efficaci all’utilizzo dei voucher.

Le possibili alternative

Una soluzione fungibile potrebbe essere quella del “lavoro intermittente”. In tal caso, si stipulerebbe un contratto tra datore di lavoro e lavoratore, a tempo determinato o indeterminato, in cui il primo può utilizzare la prestazione di lavoro del secondo in modo discontinuo e intermittente.

Le note dolenti riguardano, tuttavia, l’incremento dei costi e le limitazioni di età (lavoratori fino a 25 anni o oltre 55 anni di età) e di tempo (massimo 400 giornate in tre anni). Unica eccezione fanno il settore del turismo, i pubblici esercizi e lo spettacolo. In ogni caso, al lavoratore rimangono sempre e solo due chances: sperare nella regolarizzazione mediante una qualsiasi altra forma contrattuale, oppure accettare di lavorare in nero.