Una cosa appare certa, cioè che le spese sanitarie, come ogni anno, saranno l’onere detraibile più frequente nelle dichiarazioni dei redditi degli italiani. Ormai ci siamo, ad aprile inizieranno le trasmissioni all’Agenzia delle Entrate dei nuovi modelli 730. Che vengano fatti da soli, oppure tramite i CAF, i commercialisti o ogni altro professionista abilitato, la sostanza non cambia. Le spese sanitarie vanno controllate attentamente perché potrebbero generare minori imposte versate o addirittura rimborsi fiscali erronei.

Quali sono le spese sanitarie da poter scaricare?

Tra le spese che è possibile inserire nel 730 per ridurre le tasse da pagare (Irpef e addizionali), vi rientrano quelle mediche e sanitarie che sono state sostenute lo scorso anno, dal dichiarante, dal coniuge ed anche da figli o altri familiari a carico. L’anno di riferimento quindi resta il 2016 e quindi, tutte le spese e le relative ricevute devono essere dell’anno scorso. Il meccanismo è identico alle versioni precedenti del 730, con una franchigia di 129,11 euro. In pratica, l’ammontare delle spese mediche vanno inserite nel 730 per intero, ma il 19% di detrazione prevista si calcola sulla parte che eccede la franchigia. Per essere scaricate, queste spese sostenute, devono essere documentate con fatture, ricevute fiscali, e scontrini e su tutti questi documenti, devono il codice fiscale del soggetto che chiede la prestazione o acquista il farmaco, nonché la tipologia di cura, prestazione e così via.

Le spese detraibili di questa fattispecie sono:

  • spese per il ticket
  • oneri sostenuti per interventi ed esami prescritti dal medico
  • tutte le visite mediche e le analisi di laboratorio
  • spese per acquisto di farmaci
  • cure infermieristiche e fisioterapiche anche a domicilio
  • cure dentistiche o oculistiche
  • acquisto di strumenti medici (anche occhiali, macchine per aerosol ecc..)
  • cure termali se le prescrive il medico

Il sistema tessera sanitaria

Il 2017 sarà il terzo anno in cui si adotta la versione precompilata del 730.

Dopo la sperimentazione iniziale, il modello di dichiarazione con dati preinseriti dal Fisco è diventato sempre più completo, con ulteriori dati preinseriti. Le spese sanitarie sono tra questi, ma il sistema, con innumerevoli soggetti obbligati a trasferire i dati alla banca dati del Fisco, presenta numerose criticità. Non basta l’obbligo e le sopraggiunte sanzioni ai soggetti che non hanno trasmesso i dati entro la scadenza del 28 febbraio.

I contribuenti rischiano di trovarsi spese mancanti o errate nella versione del 730 che possono scaricare da soli tramite le credenziali di accesso ed il loro cassetto fiscale.

Ecco perché è necessario usare la massima cautela e conservare sempre le ricevute, fatture e scontrini delle spese sostenute. Se si utilizza il 730 precompilato, è meglio correggere le cifre relative alle spese preinserite, con quelle di cui si dispongono le ricevute, per renderle, in qualche modo documentabili. Nel 730 ordinario invece, non essendoci le spese, vanno inserite interamente. Va ricordato che non tutti gli scontrini delle farmacia sono scaricabili, ma solo quelli relativi a prodotti farmaceutici. Il dentifricio, il bagnoschiuma o pannolini ed omogenizzati, tanto per fare alcuni esempi, possono erroneamente essere inseriti in uno scontrino parlante dal farmacista.

Ecco perché, oltre al codice fiscale, lo scontrino parlante deve presentare quantità e tipologia del prodotto acquistato. Evidente che in caso di controlli, uno scontrino scaricato e recante un prodotto tra quelli non detraibili, porterà alla revoca della detrazione utilizzata per il suo corrispettivo, con sanzioni e multe.